DI MARUSKA ALBERTAZZI
La bestia sente l’odore del sangue della vittima. Sente quando la preda è ferita, sola, in difficoltà. La bestia non si avventa su chi può difendersi perché annusa la puzza del dolore e dello smarrimento e ci si tuffa dentro.
Sono tutti uguali. Copioni già scritti. Gesti che si ripetono. Maledetti. Uomini che usano il cazzo come primo cervello che comanda quel poco che resta del secondo. Vigliacchi che attaccano solo dove possono attaccare senza rischiare. La ragazza che sta piangendo un lutto. La figlia della dipendente che rischia il posto. La figlia della compagna che non vuole ferire la madre. Magari è “solo” un approccio maldestro. Magari è “solo” uno stringere troppo e una mano sul culo e un bacio bavoso. Vi piace vedere la paura negli occhi della preda eh, merde? Oh come vi piace. Io vi conosco. Ne ho incontrati tanti di voi. Siete tantissimi. E vi maledico. Vi auguro di morire di morti brutte e dolorose. Perché nessuna vi denuncerà mai. Nessuna ne ha la forza, né i soldi, né il potere. Forse li avrà un giorno, quando ormai non si potrà più fare nulla. E quella paura avrà coltivato mostri e pene autoinflitte e vergogna e autostima nel cesso. Non mi leggete ma, se per caso lo fate, dovete sapere cosa penso di voi. Che siete delle merde. E che meritate l’inferno.