VIDEOGAME. “HEARTS OF IRON 4”: LA SECONDA GUERRA MONDIALE COME NON L’AVETE MAI GIOCATA

DI LUCA BAGATIN

La Seconda Guerra Mondiale è certamente il periodo storico più drammatico e complesso della Storia, che ha visto l’ascesa dei totalitarismi nazifascisti in Europa, ad iniziare dall’Italia e via via la Germania, la Spagna e il Giappone e le loro successive mire egemoniche contrastate, nel corso del conflitto, dagli Alleati (Gran Bretagna, Francia Libera e Stati Uniti d’America ad ovest e Unione Sovietica ad est).

Numerosi sono i videogame per pc che hanno permesso ai giocatori di rivivere questo storico conflitto, ma pochi sono stati in grado di simulare una profondità storico-strategico-politica tale da rendere l’esperienza di gioco davvero realistica ed appassionante.

Il videogame decisamente il più completo e graficamente più accattivante – anche rispetto ai suoi predecessori – è certamente Hearts of Iron IV edito da Paradox Interactive (www.paradoxplaza.com) e la ragione è presto detta. Innanzitutto la grafica è decisamente migliorata rispetto ai precedenti HoI II e HoI III, con tanto di mappa che alterna il giorno e la notte; truppe graficamente più realistiche e dettagliate – che una volta selezionate parlano nella lingua della nazione prescelta – e navi ed aerei che volano per davvero, ingaggiando battaglie sempre più complesse. La seconda fondamentale ragione è la presenza dei cosiddetti “focus” storici – diversi e unici a seconda della nazione scelta – i quali sono strutturati come una sorta di albero delle tecnologie. Ciascuno della durata di 70 giorni di gioco, permettono al giocatore di migliorare non solo diversi aspetti della propria economia e/o dei propri armamenti o infrastruttire, ma anche di cambiare il corso stesso della Storia. Attraverso focus specifici, ad esempio, il giocatore che ha deciso di guidare le sorti della Germania potrà decidere di liberarsi di Hitler e del nazismo e di far rientrare il Kaiser, oppure diventare una nazione comunista, facendo prendere alla Storia del Paese tutt’altro percorso rispetto a quello ufficiale. E così per tutte le nazioni in gioco (si tenga conto che tutte le nazioni del mondo sono giocabili e quasi tutte hanno focus unici a seconda della nazione scelta).

Il giocatore, una volta stabilita la nazione che intende guidare, ciascuna con caratteristiche storiche uniche e attinenti alla realtà storica dell’epoca, potrà decidere se iniziare la partita nel 1936 – ovvero nell’epoca immediatamente precedente allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale – oppure nel 1939, ovvero allo scoppio del conflitto.

Fondamentale per il giocatore è organizzare il proprio esercito e in particolare costruire industrie militari e civili e le infrastrutture atte a far prosperare il Paese e a permettere all’esercito stesso di rifornirsi ed approvvigionarsi. In questo senso sarà fondamentale costruire cantieri navali, eventuali raffinerie petrolifere (ove possibile) e sviluppare anche una serie di rotte marittime e di convogli che permettano i commerci con gli altri Paesi, in quanto senza risorse (petrolio, gomma, tungsteno, cromo, ferro, alluminio) – non sempre prodotte o disponibili nel Paese – non potrete organizzare un esercito e degli armamenti forti e potenti e nemmeno garantire le difese minime della vostra stessa nazione.

Il giocatore ha poi la possibilità di introdurre diverse leggi: sia sul commercio, che gli permetteranno di avere un’economia più libera oppure più autarchica; sia militari, che gli permetteranno o meno di reclutare nuove truppe. E, a seconda dei punteggi accumulati nel corso del gioco (che dipenderanno da una serie di fattori, sia legati al focus, sia legati a particolari sviluppi nel corso del gioco), potrà ingaggiare diversi consiglieri: politici, militari, economici…. e anche la possibilità di far costruire i propri automezzi militari da industrie di un certo livello, diverse ovviamente a seconda della nazione scelta (la Fiat per l’Italia ecc…).

A ogni truppa andrà successivamente assegnato un comandante – peraltro realmente esistito – e anche qui ogni comandante avrà caratteristiche uniche, specifiche e storicamente accurate e ciò inciderà fortemente sia sul morale dei soldati, sia sugli esiti delle battaglie di attacco e/o di difesa.

Il sistema di attacco delle truppe è poi semplificato e spiegato ottimamente, per i neofiti, nel tutorial introduttivo, così come la possibilità di invasione navale di una nazione nemica, cosa possibile unicamente se disporremo di sufficiente superiorità navale e aerea, esattamente come nella realtà storica.

Altro aspetto interessante del gioco – oltre al dettagliatissimo albero delle tecnologie, che ci permetterà di far progredire in Paese sotto il profilo militare ed industriale – è la possibilità di influenzare i partiti politici delle nazioni avversarie, favorendo i partiti che fanno riferimento alla nostra fazione. In questo modo potremmo riuscire, attraverso tale sotterfugio, a far cambiare – nel corso del gioco – il governo a una o più nazioni nemiche o che comunque ci sono avverse e farcele diventare – per così dire – amiche o alleate, oppure fomentare colpi di Stato fascisti, comunisti o alleati, nelle nazioni che decideremo di colpire.

Hearts of Iron IV, infatti, è un gioco nel quale l’aspetto tecnologico-militare è sicuramente importante, ma l’aspetto diplomatico e quello dei sotterfugi (fomentare colpi di Stato, influenzare fazioni politiche a noi vicine…) è fondamentale per conquistare i nostri obiettivi strategici.

Come nella migliore tradizione Paradox, anche Hearts of Iron IV è un gioco senza obiettivi predeterminati, se non quelli dettati dalla nostra volontà e dalle nostre scelte personali. A seconda della nazione che sceglieremo potremo decidere di espanderci militarmente (sino a conquistare volendo anche tutto il mondo), oppure limitare le nostre conquiste e sviluppare il comparto militare o economico della nazione, oppure ancora decidere di modificare l’assetto politico della nostra nazione: da fascista a comunista o viceversa, oppure scegliere di diventare una democrazia liberale. In tutto ciò i focus storici saranno utilissimi per individuare e perseguire le nostre decisioni.

Per un’esperienza più profonda di gioco si consigliano anche le tre espansioni disponibili: “Together for Victory”, che si concentra sui focus relativi all’Impero Britannico; “Death or Dishonor”, che si concentra sui focus dei Paesi dell’Europa dell’Est, ovvero Ungheria, Romania, Bulgaria, Cecoslovacchia e Jugoslavia e “Waking the Tiger”, che si concentra sulle nazioni asiatiche, in particolare la possibilità di guidare verso l’emancipazione e la gloria la Repubblica Popolare Cinese comunista di Mao Tse-Tung.

Imminente dovrebbe essere inoltre l’uscita di una nuova espansione, già annunciata da Paradox, ovvero “Man the Guns”, che si concentrerà sul comparto navale del gioco, migliorandolo ed ampliandolo ulteriormente.

Come ogni gioco strategico rilasciato da Paradox, anche Hearts of Iron IV ha la possibilità di essere “moddato” attraverso le numerose mod scaricabili gratuitamente sulla piattaforma Steam, realizzate dai giocatori appassionati, che permetteranno di sperimentare altri diversi periodi storici, fra cui la Prima Guerra Mondiale e la Guerra Fredda.

Il gioco originale non è in italiano, ma chiunque volesse renderlo nella nostra lingua potrà scaricare la traduzione amatoriale più aggiornata – gratuitamente e legalmente – scaricandola dal sito di BopItalia (www.bopitalia.org) e seguendo le indicazioni per l’installazione.

I requisiti per poterlo gicare sul vostro pc non sono molto esosi, anche se consiglierei un pc di fascia medio-alta al fine di poter godere al meglio della grafica, senza rischiare di rallentare il gioco stesso: sistema operativo Windows 7 o superiore; processore Intel core I5; 4 gb di ram; 2 gb di spazio su disco.

Chiuque volesse immergersi in quest’esperienza strategica, storica e geopolitica può scaricare il gioco sulla piattaforma di Steam al seguente link, ove troverà anche le relative espansioni: https://store.steampowered.com/app/394360/Hearts_of_Iron_IV/

Luca Bagatin