NOTTE DI SAN LORENZO, LA NOTTE MAGICA DELLE STELLE CADENTI

DI CLAUDIA SABA

Fu l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli a collegare meteore e cometa.
Il fenomeno delle stelle cadenti è ciclico, lo si vede ogni anno.

Si tratta di sciami meteorici che si manifestano quando la Terra, nella sua orbita intorno al sole, incontra una cometa lasciando frammenti durante il suo passaggio. Tali frammenti a contatto con l’atmosfera si incendiano rilasciando le tipiche scie di luce.
Lo sciame visibile ad agosto ha origine dal nucleo della cometa Swift-Tuttle, di circa 10 chilometri.
Il suo ultimo passaggio è avvenuto nel 1992, il prossimo avverrà nel 2126.
Alcune tradizioni popolari collegano il fenomeno delle Perseidi al martirio di San Lorenzo, proprio in questo giorno.
Ecco perché le stelle cadenti sono chiamate anche ‘Lacrime di San Lorenzo’.
Gli sciami, in realtà, sono fenomeni che ricorrono ogni anno intorno alla stessa data perché la Terra attraversa la stessa zona di spazio ogni anno.
Il picco delle stelle cadenti, sarà la notte tra il 12 e il 13 agosto, ma si vedranno già dalla notte precedente.

La notte di San Lorenzo è magnificamente espressa anche da Giovanni Pascoli in una delle sue poesie.

Il poeta la compose nel 1986, in memoria del padre Ruggero, morto assassinato nei pressi di Savignano sul Rubicone il 10 agosto 1867.

X agosto
“San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto :
l’uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse:
“Perdono”
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!”