EVAN, PERCHÉ CHI SAPEVA È RIMASTO INDIFFERENTE?

DI PAOLO BORROMETI

I lividi di Evan, ucciso a botte a soli 21 mesi, erano ben presenti sul suo volto. E questo volto, angelico e buono, è la testimonianza della sofferenza, del calvario che ha subìto.
Trascorsi i giorni del lutto, adesso è arrivato il momento di accertare le responsabilità.
Ha ragione chi dice che non basta arrestare i due “carnefici”, cioè la madre ed il suo compagno. È ovvio, loro lo hanno ucciso. C’è, però, chi non ha evitato che ciò accadesse.
Negli ultimi mesi, secondo quanto denuncia anche il padre, il bambino è stato più volte visitato in ospedale ed il personale aveva già compreso che si trattasse di violenze sul suo corpo, con lividi, fratture e altre tumefazioni molto visibili (come in questa foto).
È vero che non sono stati inviati i referti agli inquirenti? Se si, perché? Perché non si è avviata la procedura per salvare il piccolo Evan?
Perchè chi sapeva è rimasto indifferente?
Sono domande che devono trovare risposte. E chi ha sbagliato deve pagare.
Il piccolo Evan ha sofferto un calvario incredibile. Almeno questo glielo dobbiamo.