DI DANIELA YAYA DI CAMILLO
Ancora una volta in una città “a modino”, tra imprenditori politici e professionisti del luogo, viene scoperto un giro di festini a base di droga e sesso con minorenni, consumati tra le mura domestiche dei suddetti “maschi”.
Che la cocaina sia ormai di largo consumo in tutti gli ambienti e a tutte le età è cosa nota, così come vecchia come il mondo l’attitudine dell’uomo adulto a circuire giovani donne, meglio se ragazzine e vergini; e se queste due abitudini sono deplorevoli e malsane, abusare di adolescenti , iniziandole alla tossicodipendenza, è azione criminale. Due punti rilevanti: l’opinione pubblica parla di diciassettenni del 2020 quindi sveglie e consapevoli. Vorrei ricordare che, per quanta esperienza e perspicacia dovute a più sollecitazioni, i diciassettenni, tutti, hanno la maturità della loro età . Pertanto se per altre generazioni la trasgressione, tipica dell’età era il bacio di nascosto con un fidanzatino o la “canna” fumata alla festa dalla quale si rientrava in ritardo a casa, cambiano i tempi e le mode. Ma la maturità di un diciassettenne resta tale. Il secondo argomento sul quale per l’ennesima volta mettiamo il punto e riflettiamo è l’informazione : “baby squillo si prostituiscono per cocaina”: no: “pedofili drogano e abusano ragazzine”, forse lasciate troppo libere alla loro età, ma che nessuno e bisogna sottolineare , nessuno, ha il diritto di molestare, violentare, drogare e giudicare. È vero che se i titoli dei canali di informazione, addossano la responsabilità degli uomini adulti a piccole donne il lettore sarà più invogliato a giudicare che riflettere; le donne di qualsiasi età non devono sempre essere difese perché incapaci, ma perché l’educazione sociale continua a non applicare il rispetto che meritano. Quindi cominciamo a dare le giuste indicazioni con fermezza. Un uomo adulto che va con ragazze minorenni si chiama pedofilo, la legge ha articoli ben precisi su tale reato che deve essere trattato e punito dal Tribunale. Non possiamo pensare e indicare sempre, le giovani donne, come nipotine contente di compiacere i desideri di vogliosi zii. E ancora una volta, i media e le testate giornalistiche, perdono l’occasione di fare onestamente il proprio dovere, ammiccando sui titoli che molto spesso sono l’unica cosa che leggono i sostenitori di questa “mala educacion”.
Attenzione inoltre a ricordare sempre che, in questa era ci viviamo tutti e tutti dobbiamo lasciare un posto migliore ai nostri giovani che vanno educati, redarguiti ma non devono essere la discarica di responsabilità di adulti che non sanno gestire genitorialità e maturità.