SGOMINATA IN LIBANO UNA NUOVA CELLULA DELL’ISIS

DI EMANUELA LOCCI

EMANUELA LOCCI

Secondo quanto riferito da fonti governative,  l’esercito libanese ha sgominato poche ore fa una cellula terroristica legata all’ISIS.

La cellula secondo gli investigatori libanesi stava svolgendo operazioni all’interno del paese e stava pianificando un attacco. I membri del gruppo legato al sedicente Califfato Islamico sono stati arrestati in una serie di operazioni di sicurezza nelle regioni del Nord e della Bekaa.

Il capo della cellula è stato identificato come Khaled Al Talawy, gli altri membri di cui ancora non è stato reso noto il nome, sarebbero stati addestrati in territorio libanese e avrebbero avuto a disposizione armi e munizioni.

Come sappiamo l’ISIS è stato molto indebolito dalle operazioni militari che sono state eseguite per sconfiggerlo e ad oggi, secondo le fonti ufficiali, non detiene più alcun territorio in Siria o in Iraq.

Ma i suoi combattenti operano ancora in alcune parti della Siria e dell’Iraq, principalmente nelle vaste aree di confine incontrollate.

Nel 2015, il gruppo sciita libanese Hezbollah ha dichiarato guerra all’ISIS dopo che gli estremisti avevano lanciato un’offensiva nel nord del paese. Il suo leader Hassan Nasrallah ha promesso di sradicare la presenza dell’ISIS nel paese e la sua minaccia è stata per la maggior parte neutralizzata. La milizia sciita ha combattuto anche un gruppo di ribelli legati ad Al Qaeda e altri gruppi ribelli lungo il confine che collega Libano e Siria.

Anche l’esercito libanese ha combattuto l’ISIS ma non ha intrapreso operazioni congiunte con Hezbollah.

Gli arresti di oggi rendono evidente il fatto che alcune cellule terroristiche possono essere sfuggite ai serrati controlli posti in essere da un lato dalle milizie armate di Hezbollah e dall’altro dall’esercito regolare.

Ora più che mai, vista l’intrinseca fragilità del paese dopo il disastro che ha colpito la città di Beirut il mese scorso, il paese rischia una nuova escalation della presenza terroristica, laddove le cellule legate all’ISIS fanno proseliti nella popolazione che ormai è in precarie condizioni economiche e sociali e che potrebbe essere sensibile alle lusinghe di facili guadagni o rivalse ideologiche.

Le azioni governative fanno però percepire, anche a livello internazionale, che il Libano ha ancora la volontà e la capacità di fronteggiare questo tipo di rischio e ha la piena sovranità del proprio territorio.

Questi sono fattori importanti per dimostrare al mondo intero l’intenzione di riprendere in mano i destini del paese, ormai da troppi anni in balia dell’instabilità economica, politica e sociale.

Su questa linea anche la nomina del nuovo Primo Ministro, Mustafa Adib, già ambasciatore libanese a Berlino.