DI UMBERTO SINISCALCHI
Cesare Battisti in sciopero della fame. “Voglio i miei diritti”
Di Umberto Siniscalchi
Ha iniziato lo sciopero della fame. Cesare Battisti, ergastolano, ex terrorista dei proletari armati per il comunismo. Quattro omicidi alle spalle, dopo 37 anni di latitanza, Battisti è rinchiuso nel carcere di Oristano, in regime di isolamento diurno.
In una lettera al suo legale, Steccanella, Battisti afferma che per lui è “l’ultima possibilità per far valere i miei diritti.”.
Parla anche in terza persona Battisti, che durante la latitanza si è scoperto scrittore di “noir” ed ha goduto della benevolenza dei governi di Francia e Brasile, oltre alla benedizione di molti intellettuali che, alla fine, lo hanno lasciato solo, dopo aver scoperto chi fosse in realtà. “A Battisti” prosegue la lettera, “non è neppure concesso di sorprendersi se per lui valgano le cose più assurde e le leggi non vengano applicate a suo favore”.
L’ex terrorista chiede il trasferimento in un carcere meno duro e la fine dell’isolamento.
Subito la reazione di Maurizio Campagna, fratello di Andrea, ucciso da Battisti nel 1979. “Non fidatevi”, ha dichiarato Campagna. “Battisti per anni è riuscito a fregare i francesi e Lula. Ora ci riprova”.
Staremo a vedere. Il tentativo è appena iniziato