ASTRAZENETA “FRENA” SULLA SPERIMENTAZIONE DEL VACCINO CONTRO IL COVID-19

DI PATRIZIA ING. LASSANDRO

Il vaccino contro il coronavirus è ormai una panacea attesa da tutti, al “male” che rappresenta il virus di per sé e a tutte le conseguenze connesse con la sua prevenzione. Lockdown, distanziamento sociale sono regole condivise e accettate che purtroppo però generano tensione e sostanziali modifiche nella vita della nostra società. Ogni flebile speranza legata alla possibilità di poter usufruire di un probabile efficace vaccino diviene un baluardo a cui aggrapparsi per ritornare alla tanto agognata normalità che ormai è sempre più un passato non prossimo ma remoto. AstraZeneca, famosa azienda globale biofarmaceutica svedese-britannica, operante nella ricerca scientifica, nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci, sembrerebbe aver sospeso i test sul vaccino per il coronavirus, sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford, a causa di una probabile reazione avversa, manifestata da un paziente sottoposto a sperimentazione. La manifestazione avversa sembrerebbe essere compatibile con un’infiammazione del midollo spinale, stando a quanto dichiarato ad HuffPost dal virologo Fabrizio Pregliasco, dell’Università di Milano. Questa infiammazione di sicuro non è da sottovalutare, sempre secondo quanto dichiarato dallo specialista, in quanto potrebbe causare anche paresi temporanee. Ovviamente la correlazione tra vaccino è infiammazione deve essere ancora provata ufficialmente. Questo purtroppo, potrebbe allungare i tempi per arrivare alla divulgazione definitiva sulla grande massa del vaccino. Il virologo però invita la popolazione a guardare il lato positivo della vicenda, ossia, invita ad apprezzare l’attenzione rivolta dagli specialisti a tutti i passaggi della ricerca senza sminuire nulla. Tra l‘altro fa esplicito riferimento alla fase quattro, nella quale i medici devono riferire tutto quello che succede durante l’assunzione di un farmaco sperimentale. Si deve esaminare ogni possibile correlazione tra l’evento riscontrato e la somministrazione del vaccino e non è scontato che i due eventi siano consequenziali, certo è che i tempi della sperimentazione potrebbero allungarsi.