FMR, UNA VITA DI BELLEZZA E CULTURA. CON LA PASSIONE DEI LABIRINTI

DI UMBERTO SINISCALCHI

Di Franco Maria Ricci, scomparso ieri sera a Fontanellato, in provincia di Parma, a 82 anni, mi piace prima di tutto ricordare il labirinto del Masone, inaugurato nel 2005, poi la sua attività come raffinato editore e designer. Last but not least, il fatto che un uomo così geniale non sia stato considerato dal nostro Paese. In Francia Ricci era stato nominato nel1981 cavaliere e nel 2004 comandante de “l’ordre des artrs e del Lettres”
Un geologo prestato alla cultura. Di agiata famiglia, nel 1963 lascia il lavoro alla Gulf Oil in Turchia e dà una chance alla sue vere passioni: l’arte, la letteratura, l’arte e il design.
Prima realizza manifesti e studia prima e pubblica poi il Manuale tipografico di Bodoni, e riesce a venderne 900 copie. Due anni dopo fonda la sua casa editrice FMR. Si avvarrà della collaborazione di Borges (direttore della “Biblioteca del labirinto), di altri intellettuali e pubblicherà anche ‘l’Enciclopediee di Diderot e D’Alambert, in 18 volumi.
Dal 1982, la rivista col suo nome ha rappresentato per anni un modello di eleganza e di bellezza. Al punto che avere “FMR”, possibilmente sul tavolino del salotto, faceva molto chic. Allora bisognava avere “Il nome della rosa” in libreria. Tanta gente leggeva quelle pagine patinate piene di cultura e bellezza. Per altri, nonostante il costo non proprio basso (se le volete usate, le trovate in Rete, a 20 euro l’una).
Vent’anni dopo, con le vendite inesorabilmente calate, Art’é ha rilevato la pubblicazione.
Ma FMR aveva altro da fare.
Da sempre appassionato di labirinti, ne ha parlato, tra gli altri, con Calvino, Roland Barthes e ovviamente Borges. Alla fine, grazie alla collaborazione dell’architetto Pier Carlo Bontempi, ha immaginato e realizzato il ” labirinto “del Masone”, proprio a Fontanellato. L’apertura nel 2005.
Sette ettari, riempiti di bambù di ogni tipo, il labirinto ospita anche la collezione d’arte di Ricci. Niente male. Molta Italia, tra 600 e 900, con qualche incursione in Francia (Delacroix) ed altre chicche.
Vale la pena, una volta nella vita, visitare il labirinto. È un’esperienza quasi mistica, nata dal genio di una persona buona e geniale. Ci si perde volentieri e si può sognare una vita più bella e piena di belle cose.
Ah, non vi preoccupate. Labirinto sì, ma se entro un’ora non date notizie ai controllori, vi vengono a salvare.
Un’esperienza in più