DI CLAUDIO KHALED SER
Il fatto criminale é che due uomini hanno accoltellato due persone in strada tra Rue Nicolas Appert e rue Gaby Sylvia
Le vittime dell’aggressione, lavorano per Premières Lignes Television, una produzione televisiva che da qualche tempo si occupa degli jihadisti con annessi e connessi.
I criminali sono (pare) pakistani, quindi islamici, quindi jihadisti, quindi brutta gente.
Vorrei sapere in tutto questo cosa c’entra charlie hebdo, quel giornaletto infame stampato sulla carta igienica per favorirne l’uso.
Non c’entra una minchia.
Gli uffici sono stati trasferiti 5 anni fa ed é logico pensare che se gli “attentatori” avessero voluto colpirlo, per prima cosa si sarebbero informati sul nuovo indirizzo.
Mi pare elementare.
Non per loro, che invece si sentono perseguitati dai musulmani.
E’ il solito ritornello dei sionisti (loro lo sono).
Fanno sempre del vittimismo per coprire le loro infamità.
Gaza docet.
Rassegnatevi charlini, non vi stanno cagando proprio.
Il bersaglio era un altro.
Quindi riponete nuovamente nell’armadio gli scatoloni con gli avanzi di quelle stupide magliette indossate da coloro che, in piena crisi d’identità, se ne andavano in giro facendo sapere al mondo, che loro erano charlie.
Le venderete una prossima volta.
Eh si, perché se continuare a deridere sprezzantemente la religione degli altri, ad offenderla con le vostre vignette del cazzo, ci sarà presto una prossima volta.
Se continuate ad offendere i Paesi altrui, come avete fatto con l’Italia, ci sarà presto una prossima volta.
Magari noi vi rompiamo un mandolino in testa o vi tiriamo una pizza in faccia, ma gli islamici sono un po’ più isterici di noi.
A loro i coglioni, girano più velocemente.
Sapete come si dice ?
“Chi semina vento, raccoglie tempesta”
L’ha detto recentemente anche il Papa, segno che anche a lui state sulle palle.
Il che é tutto dire.
E Voi signori giornalai, piantatela di assecondarli.
Charlie non abita più li’.
Come non abita più in quella strada ed in quel palazzo la famosa “maitresse” Lulu’, persona di dubbia moralità che sputtaneggiava sullo stesso marciapiede di charlie.
Quando si dice delle coincidenze.