DI LUCIANO ASSIN
nostro corrispondente da Israele
In un discorso registrato trasmesso poche ore fa all’Assemblea Plenaria delle Nazioni Unite a New York il premier israeliano Netanyahu ha accusato l’organizzazione terroristica Hezbollah di continuare a sviluppare nuovi armamenti e di immagazzinarli entro abitazioni e quartieri civili della capitale Libanese.
Nel filmato si vedono con chiarezza l’ubicazione dei siti e la loro pericolosità. Un deposito di armi si trova nel popoloso quartiere Janah, a poca distanza dall’areoporto internazionale di Beirut. Secondo le foto satellitari presenti nel filmato l’installazione militare si troverebbe a poche decine di metri da un deposito di gas e circondato da numerose abitazioni civili.
Netanyahu ha anche fornito le coordinate geografiche per fugare eventuali dubbi: 35.486802 E / 33.854951 N. Lo scopo è chiaro: cercare di mobilitare l’opinione pubblica libanese e imbarazzare il leader di Hezbollah Nasrallah. Ma se il Partito di Dio è riuscito a uscire indenne dalla micidiale deflagrazione avvenuta poco meno di due mesi fa nella zona del porto, è abbastanza chiaro che anche queste ultime rivelazioni non riusciranno a smuovere la solidità dell’organizzazione.
Nè il governo nè l’esercito libanese hanno la possibilità e soprattutto la volontà di arrivare ad uno scontro aperto con la componente sciita del paese e di conseguenza anche con il suo principale sponsor, l’Iran.
Quello che si deve preoccupare Nasrallah è la qualità di informazioni che l’intelligence israeliana riesce a procurarsi all’interno della sua organizzazione. Oltre alle foto satellitari Netanyahu ha anche mostrato alcune foto scattate sul terreno che mostrano in modo univoco l’entrata del deposito di armi e la sua vicinanza ad un deposito di gas con centinaia di contenitori.
Resta ancora da chiarire se le rivelazioni del premier israeliano erano così necessarie. Generalmente i servizi di intelligence del paese sono molto restii a rendere pubblica la loro potenzialità. Sicuramente Hezbollah dovrà rivedere tutto il suo apparato di sicurezza e cercare di capire come sia potuta avvenire questa fuga di informazioni.
In parallelo l’Esercito israeliano ha reso nota l’ubicazione, sempre a Beirut, di due impianti per la modifica delle decine di migliaia di razzi in mano a Hezbollah. Gli stabilimenti si troverebbero sotto delle palazzine civili che li rendono di fatto inattaccabili.
Pochi giorni fa un magazzino di armi è scoppiato all’interno del villaggio di Ein Khana, nel sud del Libano. Per il momento ciascuna delle parti ha abbastanza deterrente per evitare uno scontro aperto. Ma la dislocazione di così tanti armamenti all’interno di agglomerati civili lascia intendere quanto possa diventare letteralmente esplosiva la situazione.