I NONNI, SALVAGENTI DELLA MIA ADOLESCENZA

DI CLAUDIA SABA

I tetti, le giostre, il piccolo chiosco accanto alle panchine della Villa.
La casa dei ricordi era proprio in fondo alla strada.
Sentivo il profumo nell’aria ancor prima di arrivare.
Nonna mi aspettava sulla porta.
Quasi mi sentisse arrivare.
Il cane mi correva incontro mentre le galline nell’orto facevano un gran baccano.
In cucina mi aspettava l’abbraccio di mio nonno vestito a festa.
Respirava con me, la gioia di un tempo tanto atteso.
Aria di festa, casa, di consuetudini consolidate.
Odori che sapevano di leggerezza.
Dopo cena, nella stanza accanto, mi attendeva un tavolo imbandito di pizze, pane e dolci fatti da mia nonna.
Rigorosamente cotti da lei nel forno a legna.
“Cure”, attenzioni, certezze.
Quante volte vengono a mancare nel viaggio.
E’ allora che torniamo lì.
In quei luoghi speciali in cui ci rifugiamoci per “ritrovarci” quando non ci riconosciamo più.
Oggi, con la mente, voglio pensarmi lì.
Dai nonni, salvagenti nella mia adolescenza.
Confortevoli e sicuri come il tepore d’autunno.
Luoghi della memoria che ci apparterranno per sempre.
Spazi senza tempo.
Che diventano forza lungo la strada, quando si fa inverno.