TUNISIA, COVID? SOLO DOPO IL CAFFÈ

DI CLAUDIO KHALED SER

La Tunisia ha un “problemino”.
Pare che ci sia in giro un virus che i nostalgici della monarchia chiamano Corona, che crea difficoltà respiratorie e starnuti.

Fratello dell’influenza, questo “coso” aggredisce anche i repubblicani più convinti (comunisti esclusi) e, in taluni casi, se uno ha più di 7 malattie mortali, accelera la dipartita.

I dottori tranquillizzano.
Basta una bella nuotata ed un piatto di cous-cous per sconfiggere questo noioso virus.

E’ la notizia del momento.
Se ne parla nei caffé, come sempre stracolmi di gente ed ovviamente nei ristorantini dove tutti si magnano il piatto antivirale.
I soliti paurosi vanno in giro con un pezzetto di stoffa in faccia come fanno gli europei.
La solita storia, appena vedono qualcosa di strano in Tv, la imitano subito.

Anche il Ministero della Salute s’é preso la briga di rassicurare i tunisini.
Prima cosa, nascondere i dati di coloro che prendono questo strano raffreddore, in secondo luogo, pubblicare le foto degli ospedali anti-corona (vedi sotto) che EVENTUALMENTE, possono accogliere quei testardi che si ostinano ad ammalarsi nonostante il mare, nonostante il cous-cous.

Per questo, i gestori dei caffé hanno inscenato ieri una protesta, bloccando il traffico a Tunisi dato che, un Ministro, ha chiesto loro, di togliere sedie e tavolini.
Al grido di “e noi come cazzo passiamo il tempo” i clienti si sono uniti ai gestori nella protesta.
Decisione revocata.
E se proprio uno insiste nel recitare il ruolo di “malato immaginario” puo’ farlo pregando perché anche oggi dio é presente, sa tutto e risolve tutto…..incallah.

Ma noi, attaccheremo il virus con la furbizia.
Dalle 24 alle 5, nessuno per strada.
Il corona, trovandosi da solo, penserà d’averci sterminati e se ne andrà incazzato.
Dove?
Beh,in Europa, come fanno ( o vorrebbero fare) tutti quelli di qui.
Ma solo dopo il caffé.