COVID – DA ANDRA’ TUTTO BENE A SPERIAMO CHE TUTTO VADA BENE

 

DI VINCENZO G. PALIOTTI

Da tutte le parti si diceva che un’eventuale seconda ondata ci avrebbe trovati preparati, forti dell’esperienza acquisita nei mesi di lock-down.

Non è proprio così che sta andando! Ci siamo solo specchiati sui tanto elogi ricevuti per aver affrontato qualcosa di ignoto nel modo giusto, e di questo va dato atto, ma è tutto il resto che ci porta a chiedere: cosa è stato fatto? Dove è finita l’esperienza acquisita in questi mesi? Ora che i contagi sono aumentati parlare come se tutto ciò fosse quasi normale perché aumentando il numero dei tamponi aumentano i contagiati è solo un alibi, anche facilmente smontabile. Si, perché poi in pratica è stato tralasciato di considerare il rapporto contagiati, ricoverati con i posti letto a disposizione, e in questi ultimi giorni si leggono allarmi da tutte le regioni perché si sta ritornando all’emergenza per l’insufficienza dei posti letto a disposizione ed anche, specialmente quelli in terapia intensiva.

In Lombardia per esempio si ritorna a parlare dell’ospedale dei miracoli, però non si è provveduto a risolvere il problema che si era creato a marzo: il personale sanitario che è scarso ed insufficiente e quindi si rischia di andare di nuovo a ricorrere alle strutture sanitarie alternative, dimenticando quanto accaduto per esempio al Pio albergo Trivulzio, e le indagini? Non si è considerato poi che la sanità pubblica oltre al Covid deve fare fronte alla quotidianità, ovvero unire ai malati di Covid quei malati che hanno bisogno del ricovero per altre malattie, e questo interessa tutte le regioni d’Italia non solo la Lombardia.

Abbiamo riaperto uffici, fabbriche, scuole senza trovare un sistema per evitare gli affollamenti nei mezzi pubblici, che è poi il problema principale da risolvere. Autobus, metrò, treni di pendolari che pullulano di gente, anche di quelli che delle precauzioni se ne infischiano. E abbiamo avuto mesi per pensarci, ma in pratica siamo tornati a quando non sapevamo niente di questo virus ed abbiamo chiuso tutto. Non c’è dubbio che se si sa avanti con questi ritmi presto dovremo procurarci di nuovo lievito e farina.

Tutto questo poi peggiorato dall’abitudine di politicizzare ogni cosa, anche questa emergenza. Si, perché da nessuna delle due parti, governo ed opposizione, si mette in dubbio l’operato di ognuno, anche se l’evidenza dei fatti smentisce entrambi. Questa maledetta abitudine di dare una paternità a qualcosa che dovrebbe essere frutto di buon senso, di competenze specifiche che esulano l’appartenenza politica; tutto ciò, alla lunga, allontana la gente dalla realtà e l’abitua ad accettare tutto con quel: “bisogna credere cecamente” , anche se ci accorgiamo che è sbagliato. Nessuna voce si alza a chiederne conto, nessuna critica che osa mettere in discussione l’operato di chi ci rappresenta. Si sa, gli interessi di bottega vanno salvaguardati, ma qui di interesse da salvaguardare ne abbiamo uno solo ed è comune, senza nessuna dipendenza politica: salvaguardare la salute pubblica.