DI VIRGINIA MURRU
Lo dichiara l’Inail con il nono report nazionale, elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, pubblicato in data odierna.
Dall’inizio dell’emergenza alla fine di settembre, i contagi verificatisi nei luoghi di lavoro sono oltre 54.000. Con il mese di settembre il trend ha ripreso a salire, determinando la fine della tregua estiva con il virus, ‘un armistizio’ durato appena qualche mese, che già dopo ferragosto ha manifestato la tendenza a rivelarsi più che mai attivo.
Rispetto al 31 agosto – secondo il comunicato dell’Istituto – l’incremento delle denunce sui contagi rilevate alla fine di settembre sono state 1.919 in più (in totale esattamente 54.128). La ripresa delle infezioni di origine professionale è diventato un dato che sta caratterizzando la seconda ondata della pandemia, e poiché l’emergenza è globale, i paesi industrializzati fanno i conti con il problema dei contagi negli ambienti di lavoro.
I decessi sono stati (nel periodo di riferimento) 319. I casi segnalati all’Inail alla data del 30 settembre rappresentano, in termini percentuali, il 15% del complesso delle denunce pervenute dall’inizio del 2020. L’incidenza, rispetto al totale dei contagi a livello nazionale, comunicati all’Iss è DEL 17,2%.
I decessi riguardano in gran parte uomini, e la fascia d’età più aggredita è quella degli over 50. Dei 319 registrati, buona parte è stata rilevata nei mesi di marzo e aprile, ossia i mesi in cui l’epidemia si è manifestata in modo più acuto. I rilevamenti hanno messo in evidenza che la più forte concentrazione di denunce, otto su dieci, è nelle regioni del Nord. Più della metà dei casi, secondo il report Inail, ha interessato il Nord-Ovest, il 55% delle denunce presentate.
Il settore lavorativo più bersagliato risulta essere quello della sanità e assistenza sociale, per ovvie ragioni maggiormente a contatto con persone positive al Covid, in questo settore dati drammatici sono pervenuti dalle case di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili.
Tra gli altri settori particolarmente colpiti c’è il turismo, con le attività dei servizi di alloggio e ristorazione – servizi di supporto alle imprese, quali vigilanza, pulizia e call center – c’è poi il settore manifatturiero, come gli addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa e industria alimentare.