DI EMILIANO RUBBI
Oggi sono 11 anni che Stefano Cucchi è stato ucciso.
Pestato a sangue da quelli che, teoricamente, avrebbero dovuto proteggerlo.
– “Ilaria Cucchi? Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma mi fa schifo… Si dovrebbe vergognare. Io sto sempre con polizia e carabinieri” (Matteo Salvini)
– “Non credo che i carabinieri si divertano a pestare la gente” (Matteo Salvini)
– “Se uno conduce una vita dissoluta ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie.” (Gianni Tonelli – Lega)
– “Quelle fratture rinvenute dall’esperto erano vecchie. Probabilmente è stato picchiato, ma prima” (Donato Capece – segretario del sindacato della Polizia Penitenziaria)
– “Le ecchimosi? Sono dovute alla mancanza di nutrizione. Non c’entrano niente le botte” (Carlo Giovanardi)
– “Ilaria Cucchi sostiene che il fratello è morto per le fratture? Non credo agli asini che volano” (Carlo Giovanardi)
– “Stefano Cucchi non è morto per un presunto pestaggio. È una vergognosa montatura mediatico-giudiziaria volta a gettare fango su tutte le forze dell’ordine” (Franco Maccari, segretario del sindacato di polizia Coisp)
– “Non ho strumenti per accertare, ma di una cosa sono certo: del comportamento assolutamente corretto da parte dei carabinieri in questa occasione” (Ignazio La Russa)
Il 14 novembre 2019, i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro vengono riconosciuti colpevoli di omicidio preterintenzionale e condannati a 12 anni di reclusione.
– “Chiedere scusa? Non posso chiedere scusa per eventuali errori altrui” (Matteo Salvini)
– “Questo dimostra che la droga fa male sempre e comunque, e io combatto la droga in ogni piazza” (sempre Matteo Salvini)
Per non dimenticare mai.