ADDIO PINO SCACCIA, INVIATO MOLTO SPECIALE

DI MARIO PIAZZA

Quando ci si sposa si entra a far parte di una nuova famiglia incontrando così tante persone nuove, e può capitare che qualcuna di esse sia davvero speciale.

E’ così che trent’anni fa ho incontrato Pino, che qualche ora fa il Covid si è portato via.

Pino Scaccia, l’inviato della RAI che molti di voi ricorderanno con il suo gilet da reporter mentre ci raccontava la prima guerra del Golfo e quella in Serbia, la disgregazione dell’Unione Sovietica e della Jugoslavia, la crisi in Afghanistan, il dopoguerra in Iraq, la rivolta in Libia. Era sempre lui che per primo ci accompagnò nella centrale di Chernobyl e nella giungla boliviana alla ricerca dei resti di Che Guevara.

Pino e io ci siamo visti pochissimo per quasi tre decenni passati in giro per il mondo, e proprio ora che entrambi avevamo disfatto le valigie per l’ultima volta e che stavamo imparando a conoscerci e a stimarci lui se ne è andato senza neppure potermi salutare.

Non è giusto.