DI LEONARDO CECCHI
“Viviamo una crescita esponenziale dei contagi. Se il ritmo resta questo si potrà arrivare al sovraccarico del sistema sanitario. È assolutamente chiaro che dobbiamo agire e adesso per evitare un’emergenza sanitaria nazionale”.
Queste parole non sono di Conte, ma della Merkel. E sono di adesso. Perché la Germania, anche la Germania, si avvia così oggi verso un lockdown parziale, che a quanto si apprende potrebbe iniziare tra pochissimi giorni. E anche la Francia va nella stessa direzione.
Conseguentemente, anche lì chiudono bar, discoteche, ristoranti, palestre, teatri e centri estetici. Come da noi.
Allora una cosa vorrei dire.
Se tutta Europa sta andando verso questa direzione, evidentemente vuol dire che la situazione è davvero difficile. Evidentemente vuol dire che non era questo governo a voler massacrare le persone per il gusto di farlo, ma che siamo di fronte ad un’emergenza seria.
Questo non toglie le legittime preoccupazioni, le legittime proteste. E sì, va detto, le legittime incazzature. Ma afferma un qualcosa di importante: che queste scelte difficili erano inevitabili. Perché se neanche la Germania, con tutti i suoi mezzi, è riuscita ad evitare una seconda ondata con seconda semi-chiusura, non potevamo sperare di evitare anche noi un ritorno di fiamma.
Quindi vanno non bene, ma benissimo, le critiche, le antipatie e tutto il resto. Siamo in democrazia. Ma una cosa dobbiamo fare davvero: tenere duro e capire che sulla barca ci siamo tutti. Perché la situazione è reale.