Secondo la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nel 2021 sarà possibile rendere disponibile il vaccino contro il Covid-19 per circa 700 milioni di persone, a cominciare da aprile prossimo. Sono stati pertanto siglati gli accordi con le Case farmaceutiche e l’Ue, che permetteranno la distribuzione tra i 20 e i 50 milioni di dosi al mese, appena le aziende comunicheranno la disponibilità.
Così si è espressa in merito, la presidente Von der Leyen:
“Se il vaccino che verrà prodotto dal ventaglio di Case candidate, dovesse avere il successo sperato, nel corso del 2021 avremo 1 miliardo e 200 milioni di dosi con le quali si potranno vaccinare 700 milioni di persone. Una disponibilità, in termini di forniture, più ampia del necessario per la popolazione dell’Ue (che è di circa 450 milioni di persone), tale da permettere quindi anche l’inclusione di altre nazioni con un reddito medio-basso, ossia Paesi più poveri. “
Gli accordi con le Case produttrici prevedono 1,22 miliardi di dosi, la Commissione europea ha adottato una serie di misure supplementari da applicare in ambito Ue, con l’obiettivo di contrastare la diffusione del virus. La presidente invita anche alla collaborazione e al confronto degli studi, al fine di condividere i dati, i risultati ottenuti, i test e le strategie di vaccinazione, qualsiasi passo avanti che permetta di combattere l’avanzata del Covid. “La situazione è grave” – ha puntualizzato Ursula von der Leyen. E ha aggiunto:
“Dobbiamo usare le nostre fondamenta affinché si possano elaborare misure supplementari, è prevista una riunione in video conferenza domani dei capi di Stato e di Governo, allo scopo di coordinare e condividere meglio i risultati delle esperienze di ognuno, ossia studi, strategie, informazioni, tramite la piattaforma Ecdc, ossia Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (European Centre for deseases prevention and control.
La presidente Von der Leyen ha spiegato che sarà inoltre creata una piattaforma europea di riferimento composta di consulenti scientifici nazionali sul Covid, che abbia come obiettivo lo scambio delle informazioni sugli studi portati avanti fino ad ora. Si invitano anche gli Stati membri al collegamento delle app. nazionali al portale europeo nel mese di novembre, e la partecipazione all’appalto comune e sollecito di forniture, quali quelle idonee alle apparecchiature mediche e le vaccinazioni e i test.
E’ inoltre necessario agevolare i viaggi, se necessario, collaborare insieme per creare un modulo Ue di localizzazione dei passeggeri, al fine di un possibile tracciamento. Al momento sono necessarie le dovute restrizioni in ambito di spostamenti verso l’Unione europea, ma è altresì importante rendere più agevoli gli spostamenti per il ricongiungimento delle coppie e delle famiglie.
Bisogna essere pronti per l’arrivo delle prime dosi di vaccino, il lavoro che attende il personale sanitario in questa direzione non sarà semplice. Fondamentale tenere presente che i vaccini riguardano tutti, e tutti ne hanno diritto, non esisteranno a questo riguardo corsie preferenziali, dato che la salute è un bene inalienabile per ogni cittadino.
La presidente della CE ha tuttavia messo in guardia sul fatto che il vaccino “non sarà il miracolo che potrà cambiare la situazione da un giorno all’altro.”
Il suo consigliere in materia di Covid, Peter Pilot, ha definito i vaccini come ‘la luce alla fine del tunnel’, e ha detto di sperare in una migliore chiarezza alla fine dell’anno, sulla reale efficacia che dimostreranno questi vaccini. “Pertanto – ha dichiarato – restano degli interrogativi intorno alla durata dell’immunità che garantiranno i vaccini in corso di sperimentazione. Un anno – 5 anni, di più? Per ora non possiamo saperlo.”
We must look out for each other, we must pull each other through this. Because if there is one thing that is more contagious than this virus, it is love and compassion. And in the face of adversity, the people of Europe are showing how strong that can be. (Dobbiamo avere cura l’uno dell’altro, farci coraggio a vicenda. Perché se c’è una cosa che è più contagiosa del virus, quella è l’amore, la solidarietà. E al cospetto delle avversità la gente europea sta dimostrando quanto forte questo valore umano possa essere.)
Ursula von der Leyen, President of the European Commission.