DI VINCENZO G. PALIOTTI
Ed eccolo di nuovo l’ineffabile Salvini sempre pronto a rovistare dappertutto, anche nel dolore per raccattare qualche misero consenso strumentalizzando ogni evento, anche quelli che alle persone normali ispirano pietà e silenzio.
Ma come definire Salvini? Costui, che bene o male riveste la carica di senatore, invece di esprimersi sempre come se stesse parlando agli amici nel bar sotto casa, tra un bicchiere a l’altro, per evitare di dire certe castronerie, come quella delle scuse al popolo francese, si informi prima del perché certi fatti avvengono proprio in Francia. No, lui è convinto, e gli conviene esserlo, che quell’atto sia un fatto peculiare di certe “razze”, sono violenti e basta. Non gli passa minimamente di andare a vedere come la Francia, un paese da sempre colonialista, sia ancora oggi presente militarmente in Africa provocando il malcontento, eufemismo, dei locali qualcuno dei quali potrà pure non esserne contento e dire: “padroni a casa nostra” o è un copyright suo di Salvini e della lega?
Casualmente poi l’autore di quel delitto efferato pare sia sbarcato a Lampedusa. E allora? Ma lo sa l’ex ministro dell’interno, e lo sa bene, che la maggioranza dei migranti che sbarcano in Italia considerano il nostro paese una tappa di passaggio? La maggioranza di chi riesce a sopravvivere ad un viaggio pericoloso e faticoso, piuttosto che essere considerata clandestina per tutta la vita (sic) preferisce recarsi in quei paesi dove esiste un programma serio di integrazione, quello che non c’è da noi grazie a lui, Salvini, e a tutti quelli che la pensano così ma anche a tutti quelli che potevano e che non hanno mai provveduto a mettere le cose a posto, a partire dalla legge Bossi – Fini.
E poi come osa parlare a nome del Premier e del Ministro dell’Interno?
E, visto che siamo in tema di scuse, c’è qualche traccia delle scuse richieste ai paesi ai quali appartenevano i tanti morti in mare nel tentativo di raggiungere le coste italiane? E perché invece di interessarsi tanto alle questioni estere non ci parla delle questioni interne ed attuali? Dove sono le scuse che la Regione Lombardia deve ai parenti dei degenti delle RSA? Poveri esseri umani deceduti per le decisioni del “governatore” della regione Fontana e del suo collaboratore diretto, Gallera, suoi “dipendenti”, di ricoverare i contagiati del Covid nelle case di riposo? Si sapeva benissimo che in quei luoghi c’erano persone particolarmente cagionevoli data l’età, e che per questa sciagurata decisione ci hanno rimesso la vita. Con tutto il resto che ne consegue, negazionismo, derisione sulle norme di prevenzione e lotta al Covid, il numero dei contagi che sale vertiginosamente, insieme ai ricoveri ed ai morti. E dove sono le scuse per i 49 milioni di euro frodati allo Stato e quindi ai cittadini?
Ma, lui, si sa, è “umano” e chiede addirittura le dimissioni del ministro dell’interno, quel ministero che fu suo e che, con il suo “lavoro” ha ottenuto come risultato due procedimenti penali per “sequestro di persona”, nave Gregoretti ed Open Arms.