COVID, GLI ANZIANI “VITTIME SACRIFICABILI”

DI REMO CROCI

A maggio ho perso mio padre Saverio. Era anziano. 90 anni per l’anagrafe. Meno per chi lo conosceva. Vittima indiretta della pandemia che ha impedito a persone come lui di poter aver vicino la famiglia nei giorni in cui il destino li ha allontanati da casa perché erano in ospedale a curare altre patologie.
Erano in strutture a rischio come lo sono i presidi sanitari dove si incrociano i percorsi puliti e sporchi. Dove la vita corre su due binari paralleli che come due rette non si incrociano mai. Stavolta e’ accaduta l’eccezione.
Sappiamo che molti di loro, gli anziani, sono state vittime sacrificali. Morti perché non assistiti. Esclusi perché ritenuti anziani rispetto ad altri più giovani che invece hanno ricevuto le cure per salvarsi. Agli anziani e’ stato negato un diritto. In nome di un posto letto in più. A pensarci vengono non solo i brividi. Ti assale una rabbia dentro. Contro chi in questo Paese dalle mille contraddizioni ha deciso per la chiusura degli Ospedali. Per operare tagli economici alla Sanità quando poi le inchieste giudiziarie hanno accertato truffe miliardarie commesse proprio da chi ci ha tolto il diritto alla vita.
Altre vedrete saranno scoperte proprio nel corso della pandemia. E magari resteremo anche meravigliati da chi le avrà compiute. Perché personaggi famosi visti in tv in questi mesi dove gli esperti hanno dominato la scena.
Galli, il professore primario dell’ Ospedale Sacco di Milano, ha detto che non sarà più ospite di nessun talk. Torna in corsia. Non ha più tempo da dedicare alla tv. Ha ricevuto troppe critiche. Mi sarei aspettato che la sua rinuncia fosse dipesa dall’esigenza di tornare a dare il suo contributo alla medicina e non perché criticato nei salotti della televisione.
Così dovrebbe valere per chi ha allestito dei veri studi televisivi negli studi medici dove un tempo ospitavano e ricevevano i pazienti da curare anziché le troupe con i loro tecnici impegnati ad allestire i collegamenti con i vari programmi tivù.
La curva del contagio sale. E non avrebbe dovuto cogliere di sorpresa stavolta. L’avrebbero dovuta affrontare adeguatamente. Ed invece sono stati incapaci di farlo. Non perché non siano in grado. Perché sono stati superficiali. Ed e’ ancora più grave. Significa che non hanno dato valore alla vita di noi cittadini. Ed ora dall’alto del loro potere che la politica assegna a questi individui si permettono anche di decidere chi deve avere il diritto di vivere e chi invece deve essere escluso. In nome della data di nascita. E’ pazzesco solo averlo pensato. E averlo poi smentito dopo la reazione popolare e’ ancor più spregevole.