DI STEFANO FASSINA
Totale sostegno al Governo e al Ministro Speranza per il senso di responsabilità dimostrato nell’emanazione dell’ultimo Dpcm e della conseguente ordinanza. Sono state scelte sofferte perché fatte nella piena consapevolezza dei pesanti effetti economici, sociali e culturali. Oggi, è insensato mettere in discussione un equilibrio tra interessi contrapposti, costruito sulla base di dati e valutazioni approfondite sul verante tecnico, in uno scenario sempre più preoccupante. Il senso di responsabilità del governo spicca in confronto all’offensiva politica e propagandistica di alcuni presidenti di Regione. La classificazione dei territori nelle tre fasce di rischio non è una pagella sull’operato delle giunte regionali. È una policy differenziata in quanto misurata sulle esigenze di ciascun contesto. Il Governo avrebbe fatto un danno enorme all’Italia se avesse ceduto alle pressioni per allineare le restrizioni alle necessità delle Regioni a maggior rischio. Di fronte al passaggio drammatico nel quale siamo e nel quale è, spesso in condizioni ben peggiori delle nostre, tutta l’Unione europea, i diversi livelli istituzionali hanno il dovere della leale collaborazione. I Presidenti di Regione e i partiti di opposizione all’attacco del governo dovrebbero concentrarsi sugli interventi di ristoro che, per come definiti e annunciati, sono insufficienti. Non ci pentiremo mai abbastanza della revisione del Titolo V della Costituzione.