COVID, NON “ANDRÀ TUTTO BENE’

DI CLAUDIO KHALED SER

ANDRA’ TUTTO BENE …….

Al momento dell’arresto, nel Giardino degli Ulivi, Pietro s’avvicino’ a Gesù e gli bisbiglio nell’orecchio “Tranquillo, andrà tutto bene”.
Sappiamo com’é andata a finire.

Dai manifesti sui muri, Giulio lo ripete a Patrick “Andrà tutto bene” ma Zaky, nove mesi dopo é ancora in carcere, senza processo, per scontare un’inesistente condanna ed un esistente ergastolo.

NO, spiacente deludervi, non andrà tutto bene.

L’Italia é ripiombata nella segregazione.
Chiamatela pure “lockdown” se vi fa sentire meglio.
Il numero degli ammalati si é impennato, attestandosi sulla soglia del “si salvi chi puo’ ” e i morti vengono frettolosamente sepolti nel silenzio dei parenti assenti.
Pare che non ci siano alternative.
Chiudersi in casa, evitare qualsiasi contatto, rinunciare a vivere.
E’ questa la ricetta miracolosa ?
E’ questo che si dovrà continuare a fare, per sopravvivere ?

Si cerca disperatamente di rallentare un contagio che ha messo in luce le dissennate politiche sanitarie degli ultimi anni, chiudendo ospedali, licenziando personale, tagliando dov’era perfino impossibile tagliare.
Il sacrificio della segregazione attuata in primavera, non é servito a nulla, oggi ci risiamo, e di luce in fondo al tunnel, nemmeno l’ombra.
Servirà o sarà come prima ?
Domanda alla quale nessuno sa rispondere, a parte i soliti dispensatori gratuiti d’ottimismo, che ti dicono “Andrà tutto bene”.

Quindi, supereremo anche il virus, dimenticheremo le ferite sociali del confinamento, guariremo dalla crisi economica che ha messo sul lastrico intere famiglie, recupereremo la vita che stiamo perdendo.
Quindi i ragazzi torneranno a scuola e l’insegnamento perso, verrà recuperato, quindi i bambini torneranno nei cortili a rivivere l’infanzia, la gente si siederà nei bar ed i ristoranti saranno pieni come allora, le fabbriche riapriranno ed il popolo non vedrà l’ora di tornare a comprare di tutto e di più.

Quindi, tutto questo é un temporale, poi tornerà il sereno e andrà tutto bene.

Penso, con affetto, a Gessica Notaro, a Lucia Annibali, a Filomena Lamberti e a tutte le Donne che la criminale pazzia di un uomo ha sfregiato con l’acido, deturpando non solo il volto ma distruggendo l’animo.
Penso ai medici che le hanno soccorse.
Alle parole sussurrate accanto al letto……”Andrà tutto bene”.
SI, ma a quale prezzo ?

Questo virus ci ha sfregiato ed anche se non viviamo direttamente il dolore immenso di quelle Donne, porteremo visibili nei nostri comportamenti futuri, le cicatrici del contagio.

Non ritorneremo mai più, quelli di prima.
Cercheremo, ce la metteremo tutta, ma i segni non si potranno cancellare, le paure non si metteranno in un angolo, la vita é già cambiata e cambierà ancora.

L’infame pandemia consente a chi, negli anni ci ha rubato il Diritto alla Salute, in nome di una austerità fatta pagare ai cittadini, di toglierci oggi, anche il gusto del vivere.
E chi é di troppo perché ormai “improduttivo” é gentilmente pregato di togliersi di mezzo.
Non ci si puo’ occupare dei “pesi morti” di una Società che ha messo e mette, ai margini tutti coloro che non sono più sfruttabili.

Si rimodella il mondo, togliendo perfino il Diritto di Vita ad un settantenne per consentire ad un trentenne di continuare ad essere produttivo, quindi utile, quindi salvabile.

Io ho l’età inutile.
Sono sacrificabile.
Io posso essere sfregiato dall’insulto.

E per me, per quelli come me, veramente andrà tutto bene ?
Sicuri che cancelleremo dalla nostra testa che siamo ormai inservibili ?
Che togliamo risorse, quelle stesse che abbiamo contribuito a creare e che oggi non devono servire a noi ma a quelli che hanno la metà dei nostri anni ?
Voi dite a noi che “andrà tutto bene” ?

Ma la vita é una ruota e domani, anche voi, amici di 20 o di 30 o di 40 anni, diventerete inservibili, sarete inutili perché improduttivi.
Datevi da fare oggi, in modo che il vostro lavoro, il vostro impegno quotidiano, i vostri sacrifici, possano essere d’aiuto a quelli che verranno.
Non certo a voi.
Non ne avrete il Diritto.

Io oggi, dalla finestra senza apparenti sbarre, dove sono confinato, privato della Libertà di Vivere, mi auguro solo di non ammalarmi e di restare “improduttivo” ancora per qualche anno.

Ma risparmiatemi il “Andrà tutto bene”.
Almeno quello.