BCE. DOMANI IN VIDEO COLLEGAMENTO IL FORUM “ON CENTRAL BANKING”

DI VIRGINIA MURRU

 

Ora che le presidenziali americane, dopo avere tenuto il mondo col fiato sospeso per quasi una settimana, si sono concluse con unsvolta politica molto gradita ai mercati, i big della finanza si riuniscono per confrontarsi sulle sfide economiche e finanziarie di questo nostro tempo, caratterizzato da un’emergenza sanitaria senza precedenti.

Si tratta del Forum annuale organizzato dalla Banca Centrale Europea, prevista la presenza dei Governatori Jerome Powell, in rappresentanza della Fed, e Andrew Bailey, della Banca d’Inghilterra. Aprirà i lavori la presidente della Bce, Christine Lagarde. I topic sui quali verteranno gli incontri dell’11 e 12 novembre riguarderanno in particolare la globalizzazione, il clima, l’inflazione.

Generalmente l’evento annuale si teneva a Sintra, in Portogallo, quest’anno, causa Covid, per il rispetto delle norme sulla prevenzione, gli incontri si terranno in modalità virtuale, con video collegamento. Oltre ai Governatori delle Banche Centrali presenti al Forum, sono stati invitati anche accademici, esponenti della finanza, rappresentanti dei mercati finanziari, giornalisti.

Il tema conduttore di quest’anno sarà “Central banks in a shifting world” (Le Banche Centrali in un mondo in continuo cambiamento), e per ovvie ragioni l’osservatorio sarà puntato sull’impatto del Covid-19 nell’economia e finanza globale.

Si parlerà di politica monetaria e strategie per affrontare l’emergenza sanitaria in corso, delle implicazioni e programmi d’intervento fondamentali per sostenere l’economia. Non meno importanti saranno i temi riguardanti i cambiamenti climatici e le sfide sempre più complesse che sta ponendo ad un pianeta sempre più sofferente in termini d’inquinamento. Di indubbio interesse saranno la revisione degli strumenti strategici di politica monetaria, adottati dalle Banche Centrali per arginare i danni causati dalla flessione del Pil, non solo a livello di singoli Paesi, ma globale.

I lavori del Forum si chiuderanno con la Cerimonia di Premiazione legata al Concorso per giovani economisti e premiazione del vincitore. I finalisti sono stati selezionati da una lunga lista di dottorandi di tutto il mondo.

L’elezione del nuovo presidente degli Usa, Joe Biden, ha portato intanto euforia nei mercati finanziari, non solo a Wall Street, ma in particolare nelle principali Piazze europee, che ieri hanno chiuso tutte con ottime performances.

I cosiddetti ‘market movers’ hanno contribuito a virare verso la fiducia e l’entusiasmo per la vittoria di Biden, che si ritiene porterà più stabilità con le premesse di un programma basato su una politica economica e commerciale più distesa sul piano internazionale.

Domani è attesa la pubblicazione del report mensile Opec. Oggi non si è certo festeggiato per la flessione dell’indice Zew tedesco (che prende il nome dallo stesso Istituto di Ricerca che lo formula), quello che riguarda le attese economiche del Paese, il cui risultato è peggiore di quello previsto: 39 punti a novembre, in forte calo rispetto a ottobre, che è stato pari a 56,1 punti.

Analisti ed economisti si aspettavano certo che fosse un risultato negativo, il Covid non ha risparmiato nemmeno la solida economia della Germania, ma si attendeva un resoconto negativo più contenuto. Non più incoraggiante l’indice di riferimento dell’attuale stato economico della Germania, l’Istituto Zew ha reso noto che, sempre a novembre, è scivolato ancora rispetto al mese precedente, con -64,3 punti, rispetto ai -59,5 di ottobre.

Si avverte il malessere delle piccole e medie imprese tedesche, così come in tutto il tessuto produttivo, i timori ora sono rivolti ad una possibile recessione, del resto l’impatto fortemente negativo che ha avuto l’emergenza sanitaria, non poteva creare zone franche nemmeno nei Paesi più solidi.

In Italia la situazione è certamente più critica, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, cala la produzione industriale, -5,6%, mese di riferimento settembre 2020.