DI EMILIANO RUBBI
Prima Trump.
Poi Bolsonaro.
E alla fine Salvini, che è un po’ l’ultima ruota del carro dell’estrema destra mondiale, il puffo sovranista.
Tutti quanti hanno provato, chi prima e chi dopo, a pubblicizzare l’idrossiclorochina come rimedio miracoloso contro il Covid.
Trump raccomandava addirittura di prenderne una pasticca al giorno, per prevenire il contagio.
Per questo girava senza mascherina e stringeva la mano a tutti: era protetto dalla sua pasticchetta magica.
Poi si è ammalato davvero e l’hanno curato con gli anticorpi monoclonali, ovviamente.
Non per niente, semplicemente perché l’idrossiclorochina non funziona.
L’hanno pure eliminata da tutte le cure ospedaliere.
Non serve a niente, non cura il virus, è una cosa che ormai è stata studiata e dimostrata.
Ma oggi, dopo mesi, quando questo fatto è ormai dato per assodato da tutti all’interno della comunità scientifica internazionale, c’è solo una persona che seguita a proporre l’idrossiclorochina come miracoloso rimedio anti Covid: il virologo Matteo Salvini.
E perché lo fa?
Perché l’idrossiclorochina costa poco, pochissimo.
Quindi lui la può proporre, nei suoi sempre più grotteschi interventi televisivi, come cura miracolosa che il governo non accetta perché “non conviene a chi comanda davvero”.
E chi sarebbe?
Boh, Big Pharma, forse, vallo a sapere.
Non è importante capire chi, l’importante è proporre una “soluzione” (inutile) che “non vogliono farci sapere”.
Così, oggi, il leader dell’opposizione va ripetendo in continuazione in tv e sui suoi canali social di utilizzare una medicina che non funziona per curare una malattia che sta uccidendo migliaia di italiani.
Fregandosene dei morti, dei malati, di chi si ammalerà e di chi morirà.
La sola cosa che gli interessi è la sua campagna elettorale permanente.
Capite, adesso, con che razza di miserabile abbiamo a che fare, sì?