DI MARISA CLARA CELESTE CORAZZOL
Allora, promemoria d’obbligo:
1) Il primo contratto nazionale dei metalmeccanici fu firmato nel 1919 mentre il golpe del Re che portò al potere Mussolini avvenne nel 1922;
2) L’INPS naque nel 1898 e nella forma attuale fu definita nel 1919;
3) Le 40 ore settimanali in Italia furono raggiunte dopo l’autunno caldo del 1969.
Nel 1923 una legge di Giolitti, a seguito dei contratti nazionali già firmati, stabilì l’orario giornaliero di 8 ore per 6 giorni ossia 48 ore settimanali più gli straordinari;
4) Nel 1925 Mussolini ABOLÌ la contrattazione nazionale libera e vietò i sindacati indipendenti obbligando tutti i lavoratori ad aderire ai sindacati fascisti di cui facevano parte anche i padroni, alias latifondisti in maggioranza;
5) Nel 1927 Mussolini stabilì per legge che alle donne spettasse solo il 50% della paga erogata ad un uomo;
6) Nel 1929 per sostenere la quotazione della lira (in piena austerità monetaria ) Mussolini decise il taglio dal 15 al 30% delle retribuzioni nominali.
Basta per chiarire che il consenso del fascismo era fondato prima di tutto sulla menzogna o bisogna fare un disegnino?!…
Ma che vergogna!