DI VINCENZO G. PALIOTTI
Poche righe sul Dottor Gino Strada che pare sia caduto nel “tritacarne”, quel tritacarne che sono diventati i social. Ognuno li usa non solo per comunicare ma per colpire “nemici pericolosi”, pericolosi per le loro ideologie, per i loro guadagni, sentenziando senza averne i titoli su argomenti di ogni genere, e la demagogia si spreca.
Demagogia come quella della signora Santanché che, alla possibilità che il Governo si affidi alle competenze ed alle conoscenze del Dottor Gino Strada per affrontare l’emergenza in Calabria, si permette di dubitare delle competenze del Dottor Gino Strada affermando: “Trombati a caccia di poltrone. Abbiamo bisogno di gente capace” (Libero, 12 Novembre 2020) quella stessa signora Santanché che, senza nessuna conoscenza in merito sentenzia sul Covid.
E ancora più che demagogiche ed offensive quelle del presidente pro tempore della Calabria Spirlì che, affiancando la signora Santanché, calca la mano affermando: “Non ci serve Gino Strada, non abbiamo bisogno di medici missionari africani” aggiungendo: “Non abbiamo bisogno di essere schiavizzati nella nostra sanità e non abbiamo bisogno di geni che arrivano dall’altra parte del mondo” (Fanpage 12/11/2020). L’unica verità che viene fuori da queste parole, assurde, è che Gino Strada missionario lo è per davvero, lo è sempre stato ma per aiutare chi ha bisogno e non ha mezzi per curarsi ma anche chi è vittima di politiche come quelle che in Italia hanno contribuito alla distruzione della sanità pubblica a favore di quella privata per evidenti motivi di interesse, di lucro e di altro.
E allora come si spiega tutto questo astio nei confronti di una persona come Gino Strada? Astio che fa dichiarare al presidente Spirlì: “Gino Strada? Dovranno passare sul mio corpo.” (Il Fatto Quotidiano 17/11/2020) come se si trattasse di una disgrazia che cade sulla Regione Calabria e non una risorsa preziosa da utilizzare.
Il motivo è che Gino Strada è troppo diverso da chi ha amministrato quella regione, ma lo è anche per altre regioni, troppo impegnato ad occuparsi della gente piuttosto che delle sue questioni personali; non ha botteghe da servire e padroni ai quali dare conto. Se poi consideriamo quanto sta’ venendo fuori dalle inchieste giornalistiche di Report, riferite a questo periodo di emergenza, possiamo capire quanto sia pericoloso e scomodo un personaggio come Gino Strada che con il suo modo di considerare il diritto alla sanità per tutti, specie per chi ha bisogno, potrebbe sconvolgere “equilibri” che si sono permeati nel corso degli anni in Calabria, come in altre regioni. Sarebbe ora, invece di opporsi, di tenere sempre più in considerazione personaggi come Gino Strada, portatori di aria pulita, di onestà e dedizione alla propria missione al di sopra di ogni altro interesse di bottega e/o personale.