DI VINCENZO G. PALIOTTI
L’Italia di Roberto Mancini, con in panchina Evani, vince le ultime due gare del girone e torna nell’élite del calcio europeo, tra le prime quattro che hanno vinto il loro girone nella Lega A della Nations League.
Gli azzurri si sono uniti a Belgio, Francia e Spagna con i quali si disputeranno la vittoria del torneo nelle final four che si svolgeranno in Italia in Ottobre del 2021, dopo l’Europeo, sospeso quest’anno per il Covid. Per ben valutare questo risultato basta elencare l’eliminazione dalla fase finale di squadre blasonate come la Germania, 4 titoli mondiali, il Portogallo, campione d’Europa in carica, l’Inghilterra, l’Olanda. Un ritorno quindi quello della nostra Nazionale che ripaga Mancini e i suoi ragazzi del lavoro svolto dal 2018, quando la squadra azzurra fallì la qualificazione al Mondiale in Brasile.
Da allora la squadra azzurra ha giocato 22 gare con 15 vittorie, 5 pareggi e due sole sconfitte, un percorso che dice chiaro quanto di buono abbia fatto Mancini. Questo risultato va ad aggiungersi alla qualificazione agli Europei ottenuta vincendo tutte le gare del girone, 10, con 37 gol all’attivo e solo 4 reti subite.
Tornando alla gara di ieri sera, questa ha ricalcato la gara precedente con la Polonia, stessa formazione con la sola variante dell’inserimento di Berardi al posto di Bernardeschi. Gara dominata in lungo ed in largo dagli azzurri con Insigne sopra tutti, un vero trascinatore. La squadra azzurra poteva andare ben oltre il 2 a 0 finale per le tante occasioni che si è creato, occasioni fallite per un nulla, per la bravura del portiere bosniaco e per un pizzico di imprecisione. I due gol che hanno fissato il risultato, molto belli: uno di Belotti imbeccato da un assist delizioso di Insigne, delizioso quanto quello di Locatelli per Berardi che al volo mette dentro la palla della sicurezza. Ma tutta la gara è stata bella con la difesa che non ha fatto rimpiangere gli assenti. Una sola parata per Donnarumma ben protetto dai suoi difensori, con i due laterali Florenzi, ritrovato ai suoi livelli standard, ed Emerson Palmieri che hanno dominato le loro fasce di competenza. Il centrocampo con Jorginho in cabina di regia, coadiuvato da Barella e da un Locatelli strepitoso, ha dettato la legge del più forte, giocando senza palla, vincendo ogni scontro e sulle seconde palle non c’è stata storia, gli azzurri le hanno fatte loro quasi tutte. In attacco il trio Berardi, Belotti Insigne ha tenuto in ambasce la difesa della Bosnia per tutta la gara con un pressing che impediva agli avversari di rilanciare l’azione.
Qualcuno discuterà sul valore dell’avversario ma la prova della nazionale di ieri sera, unitamente a quella precedente contro i polacchi, va valutata sulla compattezza della squadra, sulla personalità dei singoli e come squadra, sui meccanismi che hanno funzionato alla perfezione, sulla condizione ottimale di tutti i 16 uomini schierati e per quanto visto possiamo ben sperare quando ci dovremo misurare con avversari più quotati a partire dagli Europei fino alle Final Four di questa competizione.
Questo risultato ha dato ragione ai criteri di convocazione di Mancini che ha creato un gruppo di qualità, compatto e conscio delle proprie possibilità, tenendo conto del valore dei singoli indipendentemente dalla squadra di appartenenza ed anche dai risultati delle squadre stesse, fattore che quasi sempre ha influenzato le scelte dei CT che hanno preceduto Mancini.
Sono scesi in campo:
BOSNIA (4-3-3): Piric; Corluka, Hadzikadunic, Sanicanin, Kadusic (dal 79’ Todorovic); Cimirot, Pjanic (dal 77’ Danilovic), Krunic (dal 72’ Loncar); Tatar (dal 79’ Rahmanovic), Prevljakl (dal 79’ Hadzic), Gojak. All.: Bajevic.
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Florenzi (dal 46’ Di Lorenzo), Acerbi, Bastoni, Emerson; Barella, Jorginho, Locatelli; Berardi (dal 82’ Bernardeschi), Belotti (dal 82’ Lasagna), Insigne (dal 90+4’ Calabria). All.: Mancini (in panchina Evani).
ARBITRO: Arturo Dias (Portogallo).
Reti: Belotti al 22’. Berardi al 68’.