DI RINO GIRIMONTE
Vaga per le stanze della Casa Bianca come un’anima persa, senza un Virgilio che gli faccia da guida, pur di non uscire di là si metterebbe a inserviente, ne ha il fisico, me lo vedo come Freddie Mercury con il ciuffo, aspirapolvere in mano, cantando I want to break free( voglio liberarmi… voglio liberarmi dalle tue bugie…) un tipino così poco attaccato alla poltrona, che ce l’ha disegnata nel didietro ma, per i suoi emuli transalpini, un mito. Un uomo a cui il padre ha insegnato a non perdere e, quando capita, a Roma abbiamo un’espressione precisa: ce va ‘npuzza!!! Pensate se il suo abbarbicamento, tipo cozza, l’avesse avuto Barak Obama nel momento di consegnare a lui le chiavi della Casa Bianca e la valigetta con i codici nucleari. Non oso immaginare cosa avrebbero detto los chicos y chicas pon pon e i loro trombettieri.
Blatera di brogli che solo lui conosce, licenzia chi gli dice la verità in faccia, mette su una sua tv, Fox è troppo moderata, non gli dà ragione, si prende i meriti per i progressi sul vaccino, proprio lui che diceva che il virus era uno scherzo, una leggera influenza e consigliava varechina, chissà se l’ha usata per curarsi, mentre cadevano e cadono i suoi connazionali nelle fosse comuni, come foglie secche dell’autunno più triste, e minaccia di non somministrarlo a chi ha votato per Biden, per loro, a Natale, solo carbone. Nerone gli fa una sega, degli americani lui apprezza solo i voti, della loro vita non gliene fotte una minchia. Intanto i leccaculi nostrani nascondono la mascherina personalizzata e nemmeno una parola, un bisbiglio, sfilano come majorette per Little Italy e si permettono di aprire il becco sulla Calabria. Ed è certo che in quella terra mia si piange ma non è che in Lombardia, che loro gestiscono da sempre, ci siano motivi per ridere. Questi amanti della patria sono come quegli innamorati platonici, amano così tanto la democrazia che non la usano, per paura di sciuparla.