DI FILIPPO ROSSI
Mariasilvia Spolato aveva fondato, insieme ad Angelo Pezzana, la rivista “Fuori”. Laureata in matematica con 110 e lode, insegnava all’università e a fine anni ‘60 aveva pubblicato per Fabbri e Zanichelli diversi testi destinati agli studenti.
Nel 1971 si spogliò di tutti i preconcetti perbenisti dell’ambiente in cui era cresciuta e rivelò pubblicamente la sua omosessualità. L’Italia di allora, ipocrita e bigotta, non perdonò Mariasilvia per aver avuto il coraggio di essere quello che era: la sua famiglia la ripudiò, fu licenziata dall’università e abbandonata anche dalla donna che amava.
Fu allora che Mariasilvia scelse di vivere una vita ai margini, per strada come una barbona, rinunciando a tutto tranne che a una cosa: i libri. Perché quelli no, non ha smesso mai di cercarli, recuperandoli nei contenitori della raccolta carta, insieme alle riviste.
Non ha mai smesso di leggere, Mariasilvia Spolato, che se ne è andata qualche giorno fa a Bolzano, nella sua stanza piena di libri della casa di riposo Villa Armonia, dove ha trascorso i suoi ultimi anni. Nella lettura trovava conforto, si rifugiava nei libri per sfuggire ai suoi traumi. Quelli di una donna rifiutata perché omosessuale; di una donna che vivendo per strada aveva subito tanti maltrattamenti, compresa la vile cattiveria di chi la picchiava e le andava a spegnere le sigarette addosso; di una donna vittima di un paese razzista prima di tutto con chi è in difficoltà.
Non si era mai lamentata delle botte e delle angherie, non aveva mai chiesto aiuto. Fino a che un giorno sono arrivati in suo soccorso gli operatori di Villa Armonia, dove Mariasilvia ha ritrovato la pace e dove il suo amore per la vita è rifiorito. Con loro ha curato la vita culturale della struttura, recuperando una piccola parte degli affetti ingiustamente tolti.
Mariasilvia era una dei tanti invisibili a cui la vita ha tolto anche la dignità, una di quelli a cui la cattiveria della gente ha riservato il ruolo di fantasma, di ultimo. Riposa in pace, anima bella, perché ovunque tu sia ora, lì in quel posto pieno di pace nessuno potrà farti più male.