DI VINCENZO G. PALIOTTI
E ci risiamo con Renzi che opera un altro tentativo di rialzare la testa e recuperare qualche voto, un po’ di credibilità e di potere, chimera.
Dopo aver minacciato varie volte il governo, del quale dovrebbe far parte (!) mettendosi alla stregua dell’altro Matteo che anche lui tentò di abbatterlo per prenderne le redini e fu battuto, anzi trombato per usare un termine “caro” alla destra, ora Renzi torna all’attacco e si gioca la carta Berlusconi. Gli apre la porta del governo per creare la grande coalizione che dovrebbe mettere da parte il populismo e pensare alla situazione economica del Paese, a come metterla al sicuro da tutto quello che sta accadendo in conseguenza del Covid.
Ora però la domanda è d’uopo, ma quale collaborazione potrebbero dare coloro i quali, in tempi normali, non sono mai riusciti a fare nulla per migliorare una situazione che era senza dubbio più agevole della attuale? In tanti anni di governo quali migliorie sono state apportate al Paese, e se in più di 20 anni niente è stato fatto come è possibile farlo in tempi di emergenza in così poco tempo a disposizione? Lo stesso Berlusconi, defenestrato nel novembre 2011 per manifesta incapacità a gestire il Paese, quale contributo potrebbe dare? Ma lo stesso dicasi per Renzi che non si è risparmiato in quanto a danni nel suo pur breve “soggiorno” a Palazzo Chigi.
Il vero contributo che Renzi potrebbe dare al Paese sarebbe quello di mantenere la “promessa” fatta in occasione del referendum sulla riforma costituzionale del 4 Dicembre 2016: “Se vince il No finisce la mia storia politica, cambio mestiere e non mi vedrete più, con che faccia potrei restare?” (Espresso-Repubblica 2016). Purtroppo per Renzi è ben chiaro l’obiettivo sia suo che di Berlusconi: rifare una “verginità” all’ex cavaliere per poi proporlo al Quirinale, gettando un occhio alla quantità di soldi che è in arrivo dall’Europa, soldi che fanno gola a parecchi e che se andassero a finire dove devono andare a finire deluderebbero qualcuno, compresi i due in questione. Fantapolitica? “A volte a pensare male ci si azzecca” (cit). E poi sentire parlare male dei populisti da due populisti per eccellenza fa puzzare di bruciato tutta questa “buona volontà” di collaborazione. Senza contare che due “personalità” come costoro, con l’abitudine di cambiare opinione spesso e volentieri, con il vezzo di dichiarare qualcosa per poi dire il contrario di tutto, potrebbero mettersi a disposizione ed accettare tutto quanto si andrebbe a stabilire senza voler cercare un proprio tornaconto? E’ difficile crederlo pertanto sarebbe meglio rimandare ai mittenti la proposta, ringraziando ed aggiungendo che per loro abbiamo già dato.