“VIOLENZA SULLE DONNE, C’È POCO DA STARE ALLEGRI”. PARLA LA DOTTORESSA CIARAVOLO

DI CLAUDIA SABA

Com’è la situazione a 48 ore dalla giornata internazionale della violenza sulle donne?
Ne parliamo con la psicoterapeuta- criminologa Virginia Ciaravolo.
Presidente dell’Associazione “Mai più violenza infinita Onlus”, la Dottoressa Ciaravolo, si occupa prevalentemente di Donne, bambini, reati di violenza di genere, abusi, bullismo e cyberbullismo.

“C’e’ poco da essere allegri.
I dati del Ministero dell’Interno sono chiari.
Sono stati pubblicati i dati che prendono in considerazione i mesi tra gennaio/giugno 2020 comparati con gli stessi mesi del 2019 .
I reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e atti persecutori, diminuiti durante i mesi del confinamento, tornano ad aumentare nel mese di maggio e a presentare una leggera inflessione nel mese di giugno, pur mantenendosi di poco inferiori a quelli dello stesso
periodo dell’anno precedente;
le violenze sessuali aumentano a maggio e ancora di più a giugno,
ma restano sempre al di sotto dei valori di gennaio e febbraio 2020;
i reati di minaccia, lesione personale e percosse, con particolare riferimento all’ambito familiare, registrano un’importante flessione durante il periodo del lockdown, aumentando nei mesi di maggio e
giugno, pur restando sempre inferiori rispetto a quelli del 2019;
gli omicidi si confermano in calo rispetto all’analogo periodo del 2019, ma le vittime di sesso femminile aumentano, l’incidenza delle persone offese donne aumenta nel 2020, anche per gli omicidi in ambito familiare/affettivo; si registra un lieve incremento anche degli
omicidi commessi da partner o ex partner”.

Quali sono secondo lei ancora i punti dolenti ?

“Mi preme iniziare il discorso, dicendo che stiamo facendo tanto, ma questo tanto non e’ mai abbastanza. Sappiamo tutti che la violenza sulle donne e’ un problema sociale, culturale e politico, ed e’ su queste aree che dobbiamo incidere più marcatamente. Sul fronte legislativo, molte di noi avevano accolto con scetticismo il Codice Rosso, e non ci eravamo sbagliate, le distorsioni che erano presenti hanno inciso moltissimo sul già pesante fardello. A mio parere piuttosto che soffermarci sulla quantificazione numerica di casi e dati relativi alla violenza, occorrerebbe aumentare risorse e strategie d’azione e di contrasto, o sull’emergenza di ricercare le cause che conducono a dei risultati simili. Ancora e’ di fondamentale importanza riuscire ad educare le giovani leve, partendo dalle elementari , investendo la scuola di obiettivi e compiti ben precisi. Rimane pressochè inalterato il problema relativo alla non denuncia, ed anche per questo spaccato occorre impegnarsi a capirne le cause per eliminarle. Infine formazione, formazione, formazione. Non ci si può improvvisare operatori della violenza di genere con il rischio di aggiungere la beffa al danno”.

Il Codice Rosso ha inserito tra le varie il reato di revenge porn e il recupero dei maltrattanti, cosa pensa?

“Il caso della maestra di Torino, ha scosso tutte quante noi, ma ha anche mostrato una parte del paese ancora legata a stereotipi arcaici , molti i commenti beceri, alcuni anche della costellazione femminile dove piuttosto che sottolineare la bassezza dell’uomo che biecamente ha fatto girare le foto, ci si e’ fermati a giudicare la leggerezza di lei.
Per il recupero dei maltrattanti, vi sono a mio parere ancora troppe confusioni nei centri che se ne occupano, non vi sono Protocolli nazionali ed ognuno agisce in base ad un piano personale. Pur ritenendo utile la conoscenza dei profili di questi ‘signori’, l’approcciare o meno questa sfaccettatura , rimane a mio parere una scelta personale. Per esempio per ciò che mi riguarda, il fenomeno mi interessa come dato che mi può essere fornito, ma seguo e seguirò solo le vittime”.

Si presenta sempre più spesso nei media un uso distorto delle parole che descrivono la violenza di genere, cosa si aspetta per far rispettare un codice verbale vilipeso da tanti giornalisti?

“Questo e’ un annoso problema , che purtroppo nonostante lo si sottolinei da anni, non si riesce a scardinare. Un problema comune a piccole e grandi testate giornalistiche . Rimane per me l’importanza della sanzione da parte dell’Albo dei giornalisti, cosa che non avviene quasi mai.
Violenza di genere e Covid cosa e’ accaduto e come muoversi.
L’epidemia da Covid-19 non ha fermato la violenza di genere, anzi ha peggiorato la situazione, incrementando il numero di aggressioni che tra le mura domestiche. Mentre si pensava alla casa , luogo più sicuro dove potersi riparare dal virus, per molte donne quelle mura hanno invece rappresentato una vera e propria prigione. Se aggiungiamo poi le misure di distanziamento sociale, abbiamo di fatto consegnato queste povere donne in mano ai loro aguzzini. La convivenza obbligata e’ diventata una vera e propria sofferenza per lo stretto contatto con uomini violenti”.

Vendetta trasversale, continuano le morti di poveri innocenti per colpire le madri perchè ?

“Le due ultime uccisioni in provincia di Torino, del piccolo Andrea e dei due gemellini di due anni, sono la riprova che il feudalesimo affettivo da parte di certi soggetti e’ ancora vivo e vegeto. I figli insieme alle mogli o compagne vengono deumanizzati, cosificati ed in quanto oggetti se ne fa l’uso che si ritiene più opportuno. La vendetta trasversale sui figli, di un essere, perchè chiamarlo uomo sarebbe un insulto all’umanità è l’atto più bieco che si possa commettere. E’ un doppio omicidio, poiché non solo si uccide la prole, ma si assassina l’anima di una madre che per tutti i giorni a venire, farà i conti con quanto avvenuto”.

Cosa bisogna fare in caso di violenze di genere, sia che si subisce che si
assiste?

“Creare intanto attorno a se’ una Rete di sostegno emotivo, chiedere aiuto ai Cav che accompagneranno la donna ed eventuali figli nel percorso di liberazione, forniranno l’aiuto legale, il supporto psicologico. Se si e’ in pericolo si può contare sulle Case Rifugio, luoghi sicuri per allontanarsi da un clima di violenza. Vi e’ un numero nazionale dove si può fare riferimento per aver tutte le informazioni il 1522, infine per ultimo ma non ultimo come importanza : denunciare sempre!”