DI VIRGINIA MURRU
Soddisfatti il premier Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, le camere hanno approvato lo scostamento di bilancio, richiesto per fare fronte alle nuove emergenze. Si mira con queste risorse a incrementare gli sgravi fiscali, tramite proroghe e moratorie tributarie per i pagamenti già in scadenza a giorni, rendendo più ampia la platea di beneficiari, eventualmente superando i codici Ateco.
Sostegno finanziario anche ai liberi professionisti e autonomi.
Quello odierno è, in ordine di tempo il quarto, da quando è iniziata l’emergenza. Il primo infatti, pari a 25 mld, riguardava il cosiddetto ‘Decreto Cura Italia’, il secondo, per un valore di 55 mld di euro, riguardava il Decreto Rilancio, e il terzo, di 25 mld, il Decreto Agosto.
Il Parlamento ha valutato lo stato di emergenza di buona parte del tessuto produttivo, le difficoltà in cui versano migliaia di imprese, nei settori più bersagliati. L’esigenza di aumentare il deficit è consapevole da parte di tutto il panorama politico.
Il Senato ha approvato con 278 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti, si è andati pertanto al di là della quota necessaria, dando il via libera allo scostamento di bilancio. La Camera aveva già autorizzato con 552 voti a favore e 6 astenuti, tanti consensi sono stati possibili grazie al sostegno del centrodestra, malgrado i malumori e le divergenze interne.
Gli 8 miliardi saranno impiegati per finanziare il sostegno alle imprese che hanno subito danni a causa delle misure di contenimento volte a controllare i contagi da Covid-19. Si finanzieranno con queste misure i settori più colpiti dalle chiusure, decise dagli ultimi Dpcm, ma gli interventi al riguardo non sono finiti, dato che l’esecutivo si accinge al varo, a breve, di un nuovo decreto, il ‘Ristori quater’, come ha già peraltro annunciato il ministro Gualtieri con il Comunicato Stampa N° 267 del 25/11/2020.
Il varo è atteso intorno alla metà del prossimo mese. Intanto è stato pubblicato in Gazzetta il Decreto Ristori ter.
Gualtieri ha dichiarato nel comunicato del 25 novembre:
. “Il Governo è impegnato a sostenere chi è stato maggiormente colpito dalle nuove misure di contenimento sanitario e a questo scopo abbiamo già varato, nel quadro delle risorse disponibili, tre decreti cosiddetti ‘ristori’ che in parte hanno replicato il meccanismo del ‘fondo perduto’ già sperimentato con successo nella primavera scorsa, e hanno prorogato le scadenze fiscali e contributive per i settori interessati dalle misure restrittive.
Siamo consapevoli che questi interventi devono essere ulteriormente rafforzati, ed è per questo che abbiamo chiesto alle Camere un nuovo scostamento di 8 miliardi per il 2020 attraverso cui finanziare un quarto decreto ristori. Inoltre il Governo sta definendo un ulteriore scostamento nei primi mesi del nuovo anno.”
Aggiungendo:
“Nel quadro di tali risorse, le proposte avanzate da alcune forze di opposizione, in particolare da Forza Italia, per incrementare il sostegno a lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti, sono da considerare favorevolmente, perché incrociano esigenze reali del Paese e riflettono anche la volontà politica espressa dalle forze della maggioranza e dal governo. Per questo riteniamo percorribile, entro un quadro di sostenibilità economica, un ampliamento della moratoria fiscale, con il rinvio delle scadenze di fine anno che vada oltre i settori dei codici Ateco direttamente interessati dalle misure restrittive, e lo estenda a tutte le attività economiche che hanno subito cali rilevanti del fatturato.
Inoltre, siamo pronti a confrontarci per mettere a punto un meccanismo organico di natura perequativa per i ristori che vada oltre le limitazioni per aree di rischio pandemico e quelle derivanti dai codici Ateco e si basi sul rimborso di parte dei costi fissi. In questo quadro condividiamo la necessità di ristorare, sulla base dei dati del 2020, anche i liberi professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatori o alla Gestione separata”.
Sul fronte Istat, continuano ad arrivare dati non proprio incoraggianti: secondo l’ultimo comunicato dell’Istituto, l’export extra Ue ha registrato ad ottobre una flessione del 2,6%, e -10% su base annua.
L’Import ha messo in rilievo un lieve aumento pari a +1,7% in termini congiunturali, e -12,4% in termini tendenziali. In queste percentuali c’è tutto l’affanno della crisi che sta attraversando l’economia italiana, ma se può essere di conforto, a livello globale, solo la Cina ha riportato ferite ‘lievi’, dall’aggressione del Covid e conseguente emergenza.