DI MARIO PIAZZA
Che cosa abbia spinto tanta gente a mettere per iscritto giudizi feroci su Maradona a poche ore dalla sua morte è qualcosa che mi sfugge, o meglio che riesco a catalogare soltanto tra le tante patologie psichiche che affliggono l’umanità.
Maradona era un grande campione ed era una persona generosa, questo si poteva e doveva scrivere ieri. Ha vissuto la propria vita “a tavoletta” come la maggior parte di chi si ritrova a vent’anni ricco, famoso e venerato come un dio da milioni di persone, ma lo ha fatto pagando di persona le proprie debolezze e senza fare del male a nessun altro.
Non è stato un buon esempio perchè frequentava cattive compagnie, faceva uso di droga e amava le belle donne? Ma mi facciano il piacere, razza di ipocriti moralisti bacchettoni. Chi cazzo credono di essere per salire sul pulpito a sciorinare i loro giudizi su chi conoscono soltanto attraverso i titoli dei giornali?
In quei giudizi feroci si legge soltanto la frustrazione delle nullità, l’invidia inconfessabile, la pretesa di essere migliori quasi che essere stati destinati a vite normali fosse un merito, l’illusione che coprendo altri di fango si possa scrollare via un po’ del proprio.
Chi è senza peccato non scagli la prima pietra, se la infili invece in bocca risparmiandoci così lo spettacolo di tanto squallore.