DI DANIELA CARFAGNA
In questo tempo sospeso anche gli orologi sembrano essersi fermati, come le pagine del calendario, viviamo rincorrendo notizie, talvolta mal date, siamo tutti in attesa, in attesa che cambi questo nostro andare tra mascherine, distanziamenti, mani, che, con il gel, frizioniamo costantemente, abbiamo messo in congelatore passioni e sogni, abbiamo sepolto nel cuore abbracci e baci, l’amicizia è diventata frettolosa, i nostri vecchi se ne vanno come foglie in autunno, portate via dal vento, molti grandi della terra ci hanno lasciato, ci sentiamo più soli e smarriti.
Come una nube tossica il virus si aggira nelle strade, nei supermercati, nelle scuole, solo la natura è rimasta a darci conforto.
I monti, il mare, le campagne, divenute verdi di vita, che sorge silenziosa dalla terra.
Ma la nostra speranza ci tiene desti in questa desolazione senza fine e alzandoci al mattino continuiamo a sperare nel miracolo…
Si, che tutto sia finito e la vita si torni a riempire di mille stupide cose.