DI MARIO PIAZZA
Non sono un medico, ma questa è una questione filosofica.
Accanto ai mentecatti del “non-ce-ne-coviddi” e ai sociopatici che non vogliono vaccinarsi, spetta un posto tra i cazzari anche a quelli che ripetono fino a sfinirsi che molti dei decessi attribuiti al Covid hanno invece cause diverse.
Secondo la logica di costoro se un malato oncologico terminale morisse sotto le macerie di un terremoto non andrebbe conteggiato tra le vittime perchè forse in buone condizioni di salute avrebbe fatto in tempo a fuggire all’aperto, e comunque sarebbe morto lo stesso in tempi brevi.
Raramente ho sentito tesi più stupide, tantopiù se si considera che le patologie che rendono il Covid più letale sono polmonari, cardiovascolari e renali. Tutta brutta roba, ma roba che la scienza medica ha imparato da tempo a contrastare rendendo possibili aspettative di vita lunghe, lunghissime e a volte illimitate.
E allora finiamola con questa sciocchezza, accettiamo il fatto che alcune gravi malattie pregresse rendano le prognosi dei contagiati meno favorevoli ma non proviamoci neppure a negare che se non fosse stato per il Covid i mille morti di ieri sarebbero ancora vivi.
Forse soltanto per una settimana, o un mese, o un anno o dieci. Proprio come qualsiasi altro essere umano.