DI IVANA FABRIS
PONTE MORANDI: Giovanni Castellucci, ex Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia, definito “SENZA SCRUPOLI PER LA VITA DEGLI UTENTI” dai giudici.
Non solo: “PERSEGUE GLI INTERESSI DEL GRUPPO ANCHE DOPO IL CROLLO DEL MORANDI”.
E a marzo i contatti con Cassa Depositi e Prestiti“ cita Repubblica.
RAPPRESENTANTI DELLO STATO, in posizioni apicali, CHE FAVORISCONO I GRUPPI PRIVATI. A spese della sicurezza e della vita di tutti, come in questo è in molti altri casi.
Sono gli effetti della privatizzazione e li stiamo vedendo molto chiaramente anche nella Sanità.
Dove c’è profitto, nella cosa pubblica, non ci sono più tutele.
Intanto, però la cosa assurda, è che malgrado una sentenza del Tribunale del Riesame che lo incolpa di reati gravissimi, la pena comminatagli è davvero ridicola.
Sulla gravità dei suoi reati dice l’articolo di Repubblica:
“…Castellucci (…), si apprende oggi per la prima volta, non solo è indagato per il crollo di ponte Morandi e per le barriere anti-rumore pericolose e fuori norma, procedimento per il quale è stato arrestato ormai due settimane fa. Ma anche nella “vicenda relativa alla lacunosa manutenzione del sistema di gallerie gestite sempre da Aspi, costellata da falsi rapporti circa lo stato della rete viaria”.“… “emerge “la persistente totale mancanza di scrupoli per la vita e l’integrità degli utenti delle autostrade compiendo azioni ed omissioni in concorso relative a praticamente tutti i tipi e gli oggetti di manutenzione ed adeguamento nell’ambito della gestione delle autostrade, condotte volte tutte a una poliedrica e persistente politica del profitto aziendale”… “perseguito anche attraverso condotte delittuose. Ovviamente neppure può dirsi che le condotte illecite siano state da lui tenute solo nell’interesse di terzi, in quanto i soddisfatti azionisti di maggioranza avevano modo di compensarlo adeguatamente”.
Rendiamoci conto di come il sistema neoliberista ha infiltrato lo Stato.
Questa gente che dovrebbe tutelarne gli interessi a 360°, si è venduto integralmente al sistema di profitto.
Le responsabilità individuali sono immense ma quelle della politica che da 30 anni consente e favorisce la completa disintegrazione dello Stato, sono incommensurabili.
La domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi di fronte a scenari così gravi, è “chi protegge i cittadini di questo paese?”
Di fatto, nessuno.
Il decadimento morale, etico e umano degli italiani, perciò, pur restando un fenomeno da combattere, dinnanzi al disfacimento dello Stato, a questo punto è persino ovvio.