DI MARIA GRAZIA MAZZOLA
Con #NinoDiMatteo
Con #ArmandoCarta
Con #ClaudioFava
Mobbing ai giornalisti amanti dell’ indipendenza e della verità, strada in discesa per i compiacenti= acque avvelenate nel pozzo dell’ informazione.
Immaginate come le mafie siano diventate forti attraverso l’imprenditoria corrotta che condiziona una certa parte dell’ editoria. C’è un’ informazione contigua alle mafie che incide in talune redazioni, che minaccia ed emargina i giornalisti scomodi fino a licenziarli oppure a renderli invisibili. Giornalisti schiacciati dalle querele mafiose ma anche dai poteri forti dietro talune lobby economiche. E giornalisti compromessi. Non parliamo di fantasie o di congetture: chi vuole approfondire vada a consultare il rapporto di 80 pagine della commissione Nazionale Antimafia del 2015 firmata da Claudio Fava. Giornalisti messi negli sgabuzzini pur di non nuocere, cioè SCRIVERE CON INDIPENDENZA.
Colleghi sono stati assassinati dalle mafie per denunciare ciò che altri tacevano: onore a loro! Chi é complice uccide due volte.
Scrive Claudio Fava: ” Esiste un reticolo di interessi criminali che ha trovato in alcuni mezzi di informazione e in alcuni editori un punto di saldatura e di reciproca tutela…..A patirne le conseguenze é la libertà dell’ informazione: chi intimidisce un giornale o corrompe un giornalista procura un immediato e rilevante danno sociale all’intera comunità civile.”