DI RINO GIRIMONTE
LENNON
Ne hai scritte tante, pochi minuti ogni canzone, sufficienti per accompagnare i passi di più generazioni, per entrare a far parte, insieme ai tuoi complici, della nostra esistenza, del nostro spazio emozionale. Poi, nel 1971, già in solitudine, ispirato da Yõko Ono, ci fece il regalo più bello e lui guadagnò un pezzo di eternità.
Cinque accordi, una melodia disarmante nella sua semplicità, parole di pace e di speranza dirette al cuore e un’opera immortale, come l’Ave Maria di Bach, un notturno di Chopin, poi cinque colpi di pistola, la monotona cantilena della morte. 8 dicembre 1980, e cadevi a New York , 72 strada. Avevi 40 anni, il tuo assassino 25, nessuno ne ricorda il volto, chissà quante volte aveva ascoltato Imagine, ma non l’aveva capita. Eppure sono solo 5 accordi, poco più di un giro armonico, e 19 versi….
Nella penombra di un tempo crudele, Lennon, non sei cenere, ma la tastiera di un pianoforte suonando una preghiera di pace.