AMERICA, TUTTO IL MONDO È PAESE. PIÙ RICCO PIÙ LIBERO

DI MASSIMO RIBAUDO

LA GUERRA LEGALE AMERICANA

Era proprio dopo il 2000 e cominciavo ad avvertire una strana sensazione di oppressione. Qualunque atto o dichiarazione fuori dalla neutralità del saluto o delle domande formali poteva portare a una causa legale, negli Stati Uniti. Insomma, per chiarire, era il tema del libro “La macchia umana” e della richiesta di “impeachment” per Bill Clinton a causa di un pompino, a inquietarmi.

Questa richiesta di perfezione esteriore, del linguaggio pulito, di non fumare, di non bere, era profondamente inumana e perversa, per me. Infatti iniziai a fumare nel 2003.

Per me, anche dire “negro” non è segno di razzismo, però sul razzismo e sull’omofobia mi adeguo. E’ giusto che decidano i neri e gli omosessuali cosa li offende e cosa no. Mia esperienza: poichè riscontrano per sensibilità che io non vedo nessuna differenza ho sempre potuto usare il linguaggio che cazzo mi è parso e piaciuto con loro.

Coi potenti però devi stare attento. Hanno i soldi per gli avvocati. Qualunque libertà la paghi in carte bollate.

Questa è già servitù e schiavismo. Ti impongono un linguaggio e una forma perchè hanno i soldi delle spese legali.

E arrivo al punto. Le elezioni americane saranno decise dalla Corte Suprema mediante un artificio legale assurdo e già averlo proposto crea un vulnus nella democrazia americana di portata epocale.

Lo Stato del Texas, al quale pare si aggiungeranno Alabama e Lousiana, afferma che le leggi elettorali della Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin sono incostituzionali. Sono incostituzionali perchè ha vinto Biden.

Non si sono opposti PRIMA, lo dicono adesso perchè ha vinto Biden.

E a decidere su questa folle richiesta che neppure in Sudan o in Thailandia avrebbe seguito sarà la Corte Suprema composta in maggioranza da giudici di fede repubblicana.

Non è importante come vada a finire. L’averlo fatto è già aver condotto la democrazia americana a due tacche sotto l’ordinamento mafioso di Cosa Nostra.

Era già assurdo ricondurre un’elezione politica sotto l’impero delle carte di avvocaticchi e magistrati con tessera di partito (stanno molto peggio di noi).
Ma adesso chiedere che vengano dichiarate incostituzionali le leggi statali con effetto retroattivo, beh… supera ogni immaginazione.

Ma sembra tutto normale. Sembra normale che Bill Clinton fu giudicato un mentitore per un pompino, ma Donald Trump per aver detto il falso su una pandemia e su dichiarazioni fiscali non lo è.

Chi vince lo decide a maggioranza la Corte.

Non può andare a finire bene, comunque finisca.