DI ANTONELLA PAVASILI
Ieri, duomo di Vicenza.
L’Italia dell’’82 porta in spalla il suo campione.
In quel gesto c’è tutto.
Amore, amicizia, dolore, condivisione.
Umanità.
Con loro, con quei nomi che non dimenticheremo mai, c’eravamo tutti.
A portare idealmente quella bara per dire ancora “Grazie Pablito, per tutto quello che sei stato, per la gioia che ci hai dato, per l’esempio dì semplicità e compostezza anche nel dolore che hai saputo trasmetterci…grazie Pablito, addio”.
Ieri, Bucine, provincia di Arezzo.
Ignobili ladri e profanatori di sogni, memoria e amore, hanno svaligiato la casa del “nostro” Paolo Rossi.
Negli stessi momenti in cui l’Italia dell’ ‘82 lo portava in spalla, l’Italia del 2020 non ha saputo proteggere la sua casa.
Insopportabile, doloroso, indegno.
Sdegno, rabbia, dolore.
Guardatevi allo specchio, oltre il vostro ghigno vedrete il suo sorriso dolce.
Separati dall’eternità.
Da una parte omuncoli indegni, dall’altra parte un UOMO.
Perdonali Pablito, non sanno segnare, non sanno sognare.
Piccoli, inutili ominicchi.
Ciao campione…❤️