“IL VACCINO? PRIMA AI LOMBARDI”. CHI POTEVA DIRLO? UN LEGHISTA

DI EMILIANO RUBBI

“Nella distribuzione dei vaccini bisogna valutare l’importanza economica del territorio. La Lombardia, è un dato di fatto, è il motore di tutto il Paese. Quindi se si ammala un lombardo vale di più che se si ammala una persona di un’altra parte d’Italia”.

Queste sono le parole dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca, durante un’intervista mandata in onda da una tv locale.

Poi ha rincarato la dose: “È un dato di fatto. Se si ammala un lombardo, economicamente, da imprenditori, vale di più rispetto a un laziale”.

Ecco, amici leghisti del sud e del centro (ma anche del nord Italia ad eccezione della Lombardia), questo è un rappresentante del partito che avete votato.
Un partito che è nato e cresciuto gridando alla secessione del nord dagli odiati “terr*ni” e che ultimamente vi ha fatto credere che il “nemico”, tutto d’un tratto, non foste più voi, ma qualche poveraccio nato ancora più a sud.

E oggi lui vi dice candidamente, come se niente fosse, che la vostra vita e quella di vostra madre, di vostro padre, dei vostri figli, “vale meno” rispetto a quella di un lombardo, perché il lombardo, secondo lui, “produce di più”.

“Produci – consuma – crepa”, insomma, solo che se non sei lombardo è meglio se crepi prima, visto che secondo Ciocca sei meno produttivo.

Secondo questo ragionamento, gli ultimi ad essere vaccinati dovrebbero essere gli anziani, i disabili, i malati, i disoccupati.
Vi ricorda qualcosa?

Guardatelo bene in faccia.
Lui è quello che dimostra in maniera lampante che non ci avete capito davvero un cazzo, amici miei.