DI VIRGINIA CIARAVOLO
Mi sono svegliata storta, stortissima.
C’è un aggettivo che viene usato nel dialetto napoletano che rende a pieno: spuntuta!
Per carità liberi di avere gusti diversi, di avere idee che non sposano quelle degli altri, ma questa indignazione per Natale in casa Cupiello mi pare esagerato. Ma per quale motivo devo mettere sullo stesso piano, due attori diversi, per stile, essenza, esperienza di vita? Mi sono goduta lo spettacolo, per quello che ha voluto donarmi, senza per forza fare il tiro a bersaglio. Capite ora, cosa vuol dire cambiare idea rispetto al nuovo? Capite ora come siamo ossessivamente legati a modalita’ che ci hanno tramandato da sempre. La nuova versione di Natale in casa Cupiello, ci da’ l’ occasione per riflettere sul fatto che l’ essere umano ha un enorme difficoltà’ a trasformare l’ essenza di cui si è nutrito per anni e anni. Eduardo non si tocca, Eduardo non si discute e chiunque osi, sarà punito con sprezzo ed indignazione. La nuova versione di Castellitto è la prova provata, che la duttilità di pensiero e’ la cosa più difficile da mettere in atto, che il maglione vecchio, ormai sformato è più comodo di uno nuovo e sicuramente ci fa meno paura.