DI PAOLO DI MIZIO
Caro Di Mizio,
Anche se i vaccini anti Covid funzionano, il dramma è che le case farmaceutiche, nel 2021, non saranno in grado di fabbricarne a sufficienza per tutto il mondo.
Enea Tassi
Gentile lettore,
lei pone un problema reale. Per un ritorno alla “normalità” abbiamo bisogno che gran parte della popolazione del pianeta sia vaccinata, altrimenti avremo barriere e restrizioni ai viaggi ancora per molti anni.
L’ostacolo è nella produzione e nei costi. Sono avvantaggiati i Paesi ricchi, Usa, Europa e pochi altri, che hanno potuto preordinare e pagare in anticipo (l’Italia avrà 202 milioni di dosi), mentre il Terzo Mondo annaspa.
Per esempio le Filippine, che conosco bene e a cui sono legato da affetto, hanno ordinato 25 milioni di dosi dalla cinese Sinovac. Significa che due terzi della popolazione (che supera i 100 milioni) non potranno essere immunizzati. Il governo aveva un impegno con la Pfizer per altri 5 milioni di dosi (10, considerando la doppia inoculazione), ma l’azienda ha avvertito che non potrà soddisfare la richiesta per un anno o due. Manila e gran parte del Terzo Mondo si dibattono in questi problemi.
Non sorprende che l’Interpol sia in allarme: trattandosi di “oro liquido”, teme rapine nei centri di stoccaggio e ai trasporti da parte di trafficanti pronti a rivendere nel Paesi poveri.
E non sorprende che il costo dei vaccini sia una sorta di segreto planetario. Stando a una tabella pubblicata per errore e poi subito cancellata da una sottosegretaria belga, i prezzi per dose sarebbero (il condizionale è d’obbligo): Moderna 15 euro, Pfeizer 12, Johnson & Johnson 7, AstraZeneca 1,78.
La Notizia di Gaetano Pedulla’