DI CLAUDIO KHALED SER
Un tavolino ed una candela accesa.
A mezzanotte il capofamiglia soffia e la spegne.
Pochi secondi d’oscurità e poi la riaccende.
Una luce tremula, illumina il nuovo Anno.
E’ questo il rito che ancora oggi, molte famiglie arabe consumano nelle loro case.
Un gesto semplice che spazza via l’ieri e consegna il domani.
Tutto quello che é stato, viene spento e ci si affida, con speranza, ad una luce nuova che illumini il percorso.
E’ qualcosa di molto più profondo di un semplice gesto, é una promessa.
L’uomo, nell’accendere quella candela, rassicura la famiglia, la protegge e promette di difenderla dal buio degli eventi.
Nei campi Tuareg, gli Uomini danzano “tristemente” intorno al fuoco al ritmo dei tamburi.
Tengono alte le torce che rischiarano le dune.
Il Capo tribù guarda il cielo e quando le stelle, nel loro misterioso linguaggio, dicono che é mezzanotte, spegne la sua torcia nella sabbia.
Tutti gli altri lo seguono in quel gesto.
I bambini raccolgono le torce spente e le riaccendono al fuoco custodito dalle Donne.
Poi consegnano le torce accese agli Uomini che iniziano nuovamente a danzare mentre la musica diventa sempre più gioiosa.
Il fuoco spento e riacceso.
Un gesto che unisce le Persone nella Speranza.
Nel Fezzan libico é consuetudine costruire al centro del villaggio una capanna.
Al tramonto le donne, con le braccia tese in avanti, si recano davanti alle finestre e gettano simbolicamente all’interno, con un gesto, i dolori e le preoccupazioni.
Una processione lenta scandita dai lamenti e spesso dalle lacrime.
Quando é notte fonda e le stelle dicono (anche qui) che sta per nascere un nuovo giorno, gli uomini danno fuoco alla capanna.
I bambini, formano tutto intorno ad essa, un cerchio per impedire ai cattivi pensieri di fuggire dal fuoco.
Le fiamme illuminano il Nuovo Anno, bruciando cio’ che é stato e consegnando una nuova strada da percorrere.
Ho preparato il tavolino di fianco alla finestra.
Accanto alla candela, come vuole la tradizione, una manciata di sabbia per ricordarmi chi sono, da dove vengo e dove arrivero’.
Tre datteri sul piattino ed un bicchiere d’acqua per sostenermi durante il viaggio.
L’ultimo giorno dell’anno, verso l’imbrunire accendero’ la candela ed aspettero’ l’ora in silenzio.
A mezzanotte, uniro’ al mio soffio anche il vostro ed insieme spegneremo quello che é stato e, sempre insieme riaccenderemo il futuro.
Passeremo la notte insieme in un semplice gesto.
E sarà ancora domani.
Uniti nella speranza e forti nel superare le difficoltà.
Nessuno potrà mai toglierci quella piccola fiamma accesa.
Mabrouk kouia.
Auguri fratelli <3