DI SALVATORE ORAZIO
In nome di Maria.
No, non parlo di quel tipo buffo, ex-presidente famoso per il ciuffo. Non parlo nemmeno della pandemia, ma di una dolce donna di nome Maria. Nel fiore degli anni è stata trucidata questa creatura bella e sfortunata. E noi a subire sempre più silenti le malefatte di esseri fetenti. Ma vi accorgete o miei connazionali che siamo in mano a tanti criminali? Siamo impotenti e ormai purtroppo avvezzi di fronte a questa donna che è stata fatta a pezzi. Lo ribadisco in questo mio sonetto: abbandoniamo il nostro giardinetto. “Sollecitiamo” quelli del palazzo 🏢, che fino ad oggi non hanno fatto un cazzo per uscire da questo gran casino, ignorando il sacrificio di Falcone e Borsellino. Sia benvenuto l’orgoglio nazionale perché quest’assassinio risulti a “lor” fatale. Adesso basta con questi delinquenti che giorno dopo giorno diventan più potenti. Queste parole che vengono dal cuore le dedico a MARIA recisa come un fiore. Lassù da quella luminosa serra osserva ancora la sua amata terra ( la Calabria). Sicuramente sarà per sempre in gloria, non cancelliamo mai la sua memoria. Or vi saluto mie signore belle, dilegua notte tramontate stelle 🌟 🌟🌟🌟🌟. EROTAVLAS