DI MARCO PROIETTI MANCINI
Forse sarò controcorrente; l’unica premessa che posso fare è che non affermo queste cose per spirito di Bastiancontriario, ma perché ne sono convinto.
Quello che è successo ieri a Washington è stata una grandissima lezione di democrazia, portata alle estreme conseguenze. A chiunque è consentito di manifestare e protestare per affermare le proprie opinioni e convinzioni, per quanto folli queste siano.
Quello che è successo ieri a Washington è stata una lezione su come le autorità possono e devono gestire certe forme di protesta e manifestazione. Altrove invece di contare quattro morti e qualche decina di feriti staremmo facendo i conti con una strage. Una strage che avrebbe innescato una reazione a catena con conseguenze imprevedibili.
Quello che è successo ieri a Washington dovrebbe diventare una lezione sulle estreme conseguenze provocate dalle false verità, ripetute e ribattute, replicate, fino a convincere moltissime persone della loro fondatezza.
Trump negli USA e molti altri in tantissimi altri stati hanno sistematicamente fondato la loro carriera e potere sul continuo spargere di informazioni manipolate, falsificate, a loro convenienza, sul vittimismo quando dovevano ottenere sostegno. Le persone che ieri volevano occupare il Campidoglio USA non erano dei “golpisti”, ma delle persone convinte di dover porre rimedio a una ingiustizia. Convinte da una sistematica e programmata campagna di disinformazione.
Le Fake News sono come le mine sparse sui campi di battaglia, rimangono lì anche a distanza di decenni, continuano a fare danni per sempre.
Sono disposto a fare una scommessa; tra cinquant’anni (quindi è una scommessa che non potrò mai incassare o pagare) ci sarà qualcuno che continuerà a sostenere che “le elezioni USA del 2020 sono state una frode”.