DISAGIO GIOVANILE: TERENZI, FONDAMENTALE OCCUPARSI DELLA REALTA’ PSICHICA

La pandemia da Convid 19 ha imposto ovunque l’obbligo tassativo di assicurare la salute fisica, il vaccino in primis e le cure, ma altrettanto dovrebbe essere per la salute mentale, come dimostra la crescente sofferenza e la traballante capacità di affrontarla. Eppure entrambe sono “indissolubili: vanno perseguite contestualmente perchè, e non v’è dubbio alcuno, sono il bene primario e prioritario per la vita, aggiungo umana, delle persone”.
A parlare è la psicologa e psicoterapeuta Gabriella Terenzi che non ha dubbi in proposito: “la pandemia ha fatto comprendere che la sanità è un valore che tiene assieme la realtà biologica ed al contempo la realtà psichica, per cui – precisa – all’opera di scienziati, virologi, medici, infermieri che si occupano della salute del corpo, va unito il contributo ed il supporto determinante di coloro che si occupano della realtà psichica umana”.
E riferendosi alla recente indagine del settimanale ‘L’Espresso’, la psicoterapeuta si rivolge in particolare alle fasce dei più giovani. “Esplode il disagio tra i giovani perchè gli effetti dell’isolamento sociale e della didattica a distanza che – aggiunge – a più riprese hanno caratterizzato la vita dei ragazzi in questi mesi, si fanno sentire alquanto”.
Non a caso nel lungo periodo, rivela ‘L’Espresso’ di domenica scorsa, “la didattica a distanza fa male agli studenti, riduce l’apprendimento scolastico, amplifica il disagio sociale, genera disturbi psicologici”. Il mezzo tecnico del web, “non è di per sé negativo, anzi – continua – in molte occasioni si dimostra uno strumento di informazione utilissimo, ma non può sostituire la socializzazione, l’esperienza diretta di convivenza, la frequentazione del gruppo dei coetanei, il rapporto con gli insegnanti e tutto il mondo della scuola”.
La scuola infatti svolge “un ruolo indispensabile di apertura rispetto alla famiglia, di condivisione e di scambio ulteriore dove si impara ad accettare e rispettare le regole in un contesto sociale. Non sempre la casa – sottolinea la psicoterapeuta – è un luogo accogliente e la precarietà economica degli ultimi tempi può peggiorare le situazioni già critiche e di fragilità, e costringere i ragazzi a sopportare situazioni talmente drammatiche e dure da indurli, e cedere, ed ammalarsi”.
La realtà sociale complessiva inoltre “può gravare pesantemente sui genitori e sui membri della famiglia – prosegue – per motivi
economici e di lavoro: pertanto i giovani, per i quali in precedenza potevano essere un sostegno, non ci possono più contare anzi rischiano, essendo la parte più debole e dipendente, di subire ulteriori disagi”.
La psicoterapeuta ha operato per anni nelle strutture pubbliche e si è formata ai seminari dl Analisi collettiva dello psichiatra Massimo Fagioli.
“L’evidenziazione e la conoscenza di queste relazioni interpersonali che normalmente vengono lasciate latenti, servono – avverte – a non far travasare nella patologia tali rapporti e dinamiche che altrimenti resterebbero invisibili”.
Vero è che gli psicologi italiani in sinergia con il Ministero dell’Istruzione, si sono resi “disponibili a riconoscere e affrontare i segni non più tanto invisibili, di malessere, stress, nervosismo e depressione ma ugualmente essi sono insufficienti per prevenire sia l’abbandono scolastico che l’assenza di motivazioni e di obiettivi da raggiungere: il fenomeno si comincia ad osservare a livello sociale, nei giovani”.
Non soltanto le scuole sono state chiuse, ma anche i musei e i luoghi di cultura e di aggregazione a progetto perchè “è stata proposta una società basata principalmente sui consumi e sul commercio. L’effetto di tutto ciò è stato: pomeriggi vuoti dei ragazzi, mancanza di strumenti per fronteggiare le difficoltà sopraggiunte, piazze che sono diventate luoghi utilizzati per risse tra gruppi – è accaduto ultimamente a Parma – o assembramenti senza mascherina e rispetto delle distanze”.
Il Ministro all’Istruzione, Lucia Azzolina e il Presidente del Cnop, David Lazzari hanno firmato la costituzione di un fondo di 40 milioni di Euro, a favore degli 8 milioni di studenti iscritti negli 8290 istituti scolastici. L’80% degli istituti circa ha aderito ai vari bandi destinati ai progetti.
“Noi ci aspettiamo di più dalla politica, dai colleghi e formatori, pretendiamo idee chiare – insiste la Terenzi – sulla definizione di affettività, sullo sviluppo sano dell’Io, sulla convivenza e la tolleranza rispetto alle diversità, insieme a idee chiare sui diritti/doveri dei cittadini, che vuol dire dignità delle persone, quale idea di essere umano propone la nostra società”.
Del resto, ricorda la psicoterapeuta, “lo studio della storia dell’umanità racconta che ci sono state nel passato, gravissime e devastanti pandemie, superate nel tempo, nonostante le conoscenze scientifiche fossero enormemente ridotte rispetto ad oggi, per cui, sebbene l’emergenza ci obblighi a provvedere alle necessità di sopravvivenza e profilassi fisica, non è questo il destino degli uomini”.
​Insomma, il Covid 19 ha fatto comprendere che “la sanità è un valore che – ribadisce – tiene assieme la realtà biologica ed al contempo la realtà psichica, per cui all’opera di scienziati, virologi, medici, infermieri che si occupano della salute del corpo va unito il contributo ed il supporto determinante di coloro che si occupano della realtà psichica umana”.
E a tal proposito, “una risposta chiara e indispensabile, fa riferimento alla “Teoria della nascita” di Fagioli, che supera con assoluto rigore scientifico, la millenaria scissione religiosa – conclude – tra realtà materiale del corpo e quella della mente umana”.