DI CLAUDIA SABA
Abbiamo dimenticato i morti, la rivolta al Campidoglio in USA, Trump e le sue fake, i nuovi vaccini e tutti gli sforzi fatti fino ad ora dal mondo per sopravvivere.
Abbiamo dimenticato i problemi della nostra Sanità, tutta da risanare insieme a scuola e trasporti pubblici.
Abbiamo dimenticato la fame, le code alla Caritas, ristoranti e bar chiusi, teatri e cinema allo stremo.
Abbiamo dimenticato di essere nel pieno di una pandemia mondiale che passerà alla Storia come la peggiore di tutti i tempi.
Abbiamo dimenticato crisi, miseria e povertà.
Il valore della Dignità.
Abbiamo dimenticato la vita e la spensieratezza di un tempo.
Al suo posto, solo morte, ansia e paura.
Vite stravolte e capovolte.
Ma tra i cadaveri che si accalcano nei cimiteri e nei forni crematori, c’è una faccia che non riusciremo a dimenticare.
È quella di Matteo Renzi.
L’uomo che dal 2016 aveva giurato di ritirarsi dalla politica e che nella politica è ancora dentro mani e piedi.
E che al governo vale appena il due per cento.
L’uomo che ha preparato le valigie delle sue inconsistenti ministre continua a fare il suo mestiere.
Al servizio delle lobby.
E mentre lui gioca, l’Italia muore.