Nonostante la pandemia, che sta mettendo in ginocchio le economie e gli stati di mezzo mondo non si arresta la spinta espansionistica della Turchia nei paesi dell’Africa Orientale. Infatti, il paese del Vicino Oriente nei giorni scorsi ha inaugurato una nuova base militare in territorio somalo. Base che va ad affiancare una preesistente costruita a Mogadiscio nel 2017.
Secondo i media turchi l’obiettivo principale della nuova postazione è quella di tenere sotto controllo il gruppo terroristico al-Shabaab, che verrebbe contrastato nel suo territorio da truppe regolari addestrate dai militari di Ankara. Altro obiettivo correlato è quello di migliorare il controllo del territorio.
L’addestramento delle truppe somale non avviene in Somalia ma in appositi centri situati nella vicinanza della città di Isparta, in Turchia. Una volta finito l’addestramento i soldati vengono riportati in patria. La scelta logistica esterna è determinata dalla impossibilità di addestrare i soldati in loco a causa della mancanza di centri e strutture adeguate. Il governo somalo e quello turco stanno lavorando anche su questo aspetto e a breve dovrebbe sorgere un centro addestramento adeguato alla situazione, in cui i soldati possano ricevere una preparazione idonea a sconfiggere la piaga dei jihadisti.
La Turchia è diventata uno dei partner principali della Somalia negli ultimi anni e la recente distensione tra Qatar e Arabia Saudita sta facendo gioco ai turchi che stanno implementando la propria presenza nel paese del Corno d’Africa. Eliminato l’ostacolo della contrapposizione tra Riad e Ankara e con il sostegno del Qatar, pare che gli interessi turchi stiano prosperando in terra africana.
In questo contesto Ankara è diventata uno dei più importanti alleati di Mogadiscio. Le origini dell’avvicinamento tra i due paesi può farsi risalire al 2011 con la visita del presidente Recep Tayyp Erdoğan nella capitale somala.
Da quel momento, Ankara ha cominciato a fornire sostegno alla nazione africana in diversi ambiti: umanitario, sanitario, istruzione e sicurezza, quest’ultimo aspetto garantito finora dalla costruzione della base con sede a Mogadiscio. In questo caso Ankara oltre i cittadini somali protegge anche i propri interessi.
Erdoğan e il suo governo negli ultimi anni hanno incrementato esponenzialmente la propria influenza nel paese ergendosi a paladini nella lotta contro il terrorismo in paesi fragili che sono stati lasciati soli dalle potenze internazionali, Italia compresa, e che in alcuni casi non riuscivano a contrastare il dilagare dei gruppi terroristici nel proprio territorio nazionale. Il caso della Libia è a questo proposito emblematico.
Quello che oggi pare certo è che l’egemonia di Ankara si sta rafforzando nel paese africano, dove negli anni ha investito e esportato il proprio modello di sicurezza nazionale.